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Doom Eternal e Half-Life: Alyx, i maestri continuano a far scuola a modo loro

In un mondo che sembra dominato da altre dinamiche, Doom Eternal e Half-Life: Alyx trionfano restando fedeli alle proprie radici.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   25/03/2020

Lo sparatutto in soggettiva è forse uno dei maggiori archetipi videoludici dell'era moderna, evolutosi in tante varianti e avendo dato origine a diversi altri sotto-generi e nuove interpretazioni, dunque fa un certo effetto constatare che due dei padri fondatori dell'FPS in senso moderno siano ancora perfettamente sulla cresta dell'onda, visti gli ottimi risultati raggiunti da Doom Eternal, che ha fatto registrare proprio in queste ore il lancio migliore della serie e da Half-Life: Alyx, i cui voti della stampa lo classificano come capolavoro. Anche la loro quasi contemporaneità è davvero un bel gioco del destino, visto che si tratta di una combinazione notevole: sebbene il primo sia ormai rientrato a pieno titolo nel panorama videoludico attuale, dopo l'ottimo rilancio del 2016, per il secondo si tratta di una vera e propria sorpresa, attesa praticamente da una quindicina d'anni, nonostante non si tratti propriamente di un nuovo capitolo della serie regolare essendo questo una sorta di spin-off dotato di caratteristiche molto peculiari.

Doom Eternal 12


Il bello è che entrambi i giochi riescono perfettamente a colpire nel segno proprio perché rimangono profondamente legati alle proprie radici. Nonostante gli anni passati e l'ibridazione che il genere ha subito, rinnovandosi continuamente e raggiungendo un notevole tasso di evoluzione, pur rimanendo sempre legato a determinate meccaniche di base, Doom Eternal è ancora pienamente un Doom, mentre Half-Life: Alyx è per forza di cose qualcosa di piuttosto nuovo, ma che si presenta perfettamente in linea con la filosofia classica della serie. In un mondo in cui la costruzione complessa e stratificata, la necessità di inserire quante più caratteristiche e modalità diverse possibili in modo da accontentare fasce di pubblico sempre più ampie, le scelte di id Software e Valve sembrano andare in netta controtendenza, ma derivano semplicemente dalla forza dei loro brand e dalla purezza del design originale a cui si riferiscono entrambe le serie. La forza dei concept originali è ancora talmente percepibile da riuscire ad imporsi anche a distanza di vent'anni o più dagli originali.

Half Life Alyx 02


Non si tratta tanto di rimanere uguali sulla stessa struttura classica, perché sarebbe quasi impossibile, ma si tratta soprattutto di rimanere fedeli ai loro concetti originali e ai tagli dati alle serie a partire dall'inizio, che sono poi gli elementi che possono determinare la forza di una proprietà intellettuale. Doom Eternal riprende dunque il dinamismo classico della serie id Software, la velocità dell'azione e il gameplay portato avanti prima di tutto il resto. Allo stesso modo, viene recuperata l'ambientazione classica e arricchito il lore originale senza stravolgerlo più di tanto, riuscendo ad evolvere la serie senza snaturarla, che è poi una delle cose più difficili da fare per un gioco che fa risalire le sue origini al 1993. Half-Life: Alyx è invece completamente rivoluzionario, essendo tutto improntato sull'utilizzo della realtà virtuale. La sua stessa essenza è innovativa, sconvolgendo tutte le dinamiche classiche dello sparatutto in soggettiva attraverso un'immedesimazione davvero senza precedenti, eppure anche in questo risulta estremamente fedele alle origini della serie.

Doom Eternal 16


Al di là del recupero dell'ambientazione storica, con una City 17 che incredibilmente risulta sempre perfettamente in linea con il gusto e lo stile moderno (avendo peraltro contribuito in maniera fondamentale alla nuova ondata di interesse per i paesi dell'ex blocco sovietico, che va ancora parecchio di moda), Half-Life è sempre stata una serie all'insegna dell'innovazione. Il primo capitolo introdusse una narrazione avanzata per un gioco in soggettiva di questo tipo, con una sceneggiatura complessa e i primi accenni di quella narrazione ambientale che si sarebbe affermata definitivamente solo dopo diversi anni, come derivazione del gioco in prima persona con altre forme. Il secondo ha evoluto il concetto introducendo anche la fisica come parte integrante del gameplay, mentre Half-Life: Alyx effettua un ulteriore passo in avanti inserendoci direttamente all'interno del mondo di gioco con un'applicazione della realtà virtuale che è tra le più avanzate viste finora, comprando dunque un altro spostamento in avanti nel percorso di evoluzione effettuato storicamente dalla serie Valve.