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Epic ha vinto: il Play Store di Google è un monopolio, la decisione dei giudici potrebbe rivoluzionare Android

Il giudice James Donato ha emesso una sentenza storica nel caso Epic contro Google, ordinando di aprire il Play Store di Android per tre anni: arriveranno app store di terze parti con il catalogo completo.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   08/10/2024
Epic Games vs Google. Immagine generata dall'IA

Una sentenza storica potrebbe rivoluzionare il mercato delle app Android. Il giudice James Donato ha stabilito che Google Play Store opera come un monopolio illegale e ha ordinato a Google di apportare cambiamenti radicali per aprire alla concorrenza.

A partire dal 1° novembre 2024 e fino al 1° novembre 2027, Google dovrà quindi consentire la distribuzione di app store di terze parti all'interno del Play Store e garantire loro l'accesso al catalogo completo delle app, a meno che gli sviluppatori non decidano di escludersi. Inoltre, Google non potrà più richiedere l'utilizzo del sistema di pagamento Google Play Billing per le app distribuite sul Play Store e dovrà permettere agli sviluppatori di informare gli utenti su metodi di pagamento alternativi.

Questa sentenza rappresenta una vittoria significativa per Epic Games, che ha intentato la causa contro Google nel 2020 accusandola di pratiche anticoncorrenziali. Epic sosteneva che Google avesse creato una serie di accordi con sviluppatori, operatori telefonici e produttori di dispositivi che rendevano quasi impossibile la nascita di app store concorrenti.

La decisione della corte

Il giudice Donato ha riconosciuto la validità delle argomentazioni di Epic, evidenziando come persino un colosso come Amazon non sia riuscito a competere con il Play Store a causa degli effetti di rete che favoriscono Google. Con l'accesso al catalogo delle app del Play Store, gli app store rivali avranno ora "una possibilità di successo".

L'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai
L'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai

Fino ad ora, il Play Store era l'unico canale di distribuzione ufficiale per le app Android, e Google imponeva l'utilizzo del suo sistema di pagamento, Google Play Billing, per gli acquisti in-app. Con questa sentenza, gli sviluppatori avranno maggiore libertà di scelta e potranno raggiungere gli utenti attraverso canali alternativi, offrendo anche metodi di pagamento diversi.

Google ha annunciato che presenterà ricorso contro la sentenza, sostenendo che i cambiamenti richiesti avranno "conseguenze indesiderate" per consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi. Tuttavia, la sentenza prevede che Google possa continuare a "prendere misure ragionevoli" per garantire la sicurezza del Play Store, purché tali misure siano "strettamente necessarie e limitate" e "comparabili" a quelle attualmente in vigore. In altre parole, Google potrà continuare a controllare le app presenti negli store di terze parti, ma non potrà utilizzare la sicurezza come pretesto per ostacolare la concorrenza.

Resta da vedere se Google otterrà una sospensione della sentenza in attesa del ricorso, come accaduto nel caso Apple contro Epic, dove Epic Games pare aver perso molti soldi. Nel frattempo la decisione potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del mercato delle app Android, difficile da prevedere nel breve periodo.

Voi che cosa ne pensate? L'apertura sarà un bene oppure siete preoccupati da una possibile riduzione della sicurezza di Android? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.