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Ex-Sony fa chiarezza sulle differenze tra produzioni di giochi cosiddetti first, second e third party

Shuhei Yoshida ha chiarito il punto di vista di Sony per quanto riguarda le differenze tra produzioni di giochi first party, second party e third party, da sempre argomento di discussione.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   23/02/2025
Vari personaggi dai giochi PlayStation

Nelle discussioni tra appassionati di videogiochi ricorrono spesso i termini di first party, second party e third party, ma con definizioni spesso confuse, dunque risulta particolarmente interessante il fatto che un ex-Sony di livello come Shuhei Yoshida abbia fatto un po' di chiarezza sul modo in cui la sua ex-compagnia utilizza tali classificazioni.

È probabile che non ci sia nemmeno una regola generale, dunque anche le dichiarazioni di Yoshida vanno prese semplicemente come la visione di Sony su queste differenze, ma la precisazione può risultare utile anche per capire come queste produzioni vengono catalogate dalla compagnia e inserite nella propria progettualità e nei resoconti.

Rispetto a posizioni più nette come giochi sviluppati direttamente dai team interni, si sono verificate nel tempo diverse situazioni intermedie, e il fatto che spesso vi siano trattamenti differenziati per quanto riguarda il possesso o meno delle proprietà intellettuali genera ulteriore confusione.

La visione allargata dei first party per Sony

In generale, si suole considerare first party solo i giochi sviluppati direttamente dai team che appartengono al produttore di hardware, ovvero i PlayStation Studios per Sony, gli Xbox Game Studios di Microsoft e le divisioni di Nintendo, mentre per third party si intendono quelli provenienti da team e publisher completamente esterni, ma tra queste due posizioni possono esserci sfumature differenti.

Shuhei Yoshida
Shuhei Yoshida

Intervistato dal podcast Sacred Symbols, l'ex-capo di Sony Worldwide Studios Shuhei Yoshida ha provato a spiegare il modo di intendere le diverse classificazioni da parte della sua ex-compagnia, che a quanto pare ammette diverse posizioni intermedie.

In pratica, "quando ci sono giochi sviluppati da team anche indipendenti ma pubblicati da PlayStation, li chiamiamo first party", ha riferito Yoshida, fornendo come esempio i giochi interamente finanziati e sviluppati in esclusiva da Housemarque prima che questa venisse acquisita da Sony.

"Chiamiamo Second party i giochi creati da compagnie indipendenti e interamente finanziati, o finanziati in collaborazione da Sony, ma anche con proprietà intellettuale che resta nelle mani degli sviluppatori", ha spiegato inoltre Yoshida, fornendo come esempio il caso di Rise of the Ronin da parte di Koei Tecmo.

Infine, I third party sono giochi non esclusivi e interamente controllati da esterni, come per esempio Final Fantasy 16, nonostante la presenza di un accordo di esclusiva temporale con PlayStation.

Sembra dunque che la definizione di first party sia decisamente allargata nella visione di Sony rispetto a quella che si considera normalmente, perché comprende molte produzioni che non provengono dai team interni di PlayStation Studios ma che sono finanziati da Sony e su cui probabilmente la compagnia mantiene il controllo dell'IP.

"Quando mi occupavo della gestione, abbiamo sempre avuto molti giochi first-party sviluppati esternamente, e PlayStation continua a farlo, ma la produzione di quelli che chiamiamo second-party è decisamente aumentata negli ultimi anni", ha aggiunto Yoshida.

"Ricordo che il primo esempio è stato quello di Nioh e Nioh 2. Quei giochi sono stati creati e pubblicati da Koei Tecmo in Giappone e in Asia, ma al di fuori dell'Asia, negli Stati Uniti e in Europa, sono stati pubblicati da PlayStation e, secondo la nostra terminologia, si trattava di un accordo second-party. È andata molto bene".