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Film Marvel contro cinema classico, la risposta del CEO di Disney: parole da riservare ad assassini

Il CEO di Disney risponde alle accuse di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola sull'inferiorità dei film Marvel rispetto al cinema classico facendo notare come alcune parole siano fuori luogo.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   23/10/2019

Non poteva mancare la risposta del CEO di Disney nell'ormai famosa querelle tra i registi classici e i film Marvel, con Bob Iger che ha ovviamente difeso le produzioni dei propri studios, accusate con termini che dovrebbero essere riservati ad assassini, secondo l'executive.

Bob Iger si è riferito in particolare alle recenti affermazioni di Francis Ford Coppola, che non solo ha sostenuto l'accusa mossa da Martin Scorsese sul fatto che i film Marvel non siano cinema ma ha rincarato la dose giudicandoli spregevoli. Coppola ha motivato l'accusa sostenendo che tali film non arricchiscono e non insegnano nulla agli spettatori, degradando il cinema ed essendo per questo motivo considerabili "despicable", ovvero spregevoli, meschini.

Al CEO di Disney questa definizione non è evidentemente andata giù: "Riservo la parola spregevole a qualcuno che ha commesso un omicidio di massa", ha affermato Iger all'evento WSJ Tech a Laguna Beach, "questi sono film". In ogni caso, il CEO di Disney ha girato la questione sull'offesa arrecata a coloro che hanno lavorato ai film Marvel, facendo notare come la reazione del pubblico a tali pellicole sia stata comunque positiva e che i guadagni possono comunque servire a investire sul cinema.

Iger ha ribadito il massimo rispetto per Scorsese e Coppola, facendo però notare: "Non mi disturba l'accusa, piuttosto il fatto che possa invece offendere le persone che lavorano su questi film", ha affermato, "Non lo prendo sul personale, forse non vedono come il pubblico stia reagendo a questi film".

"Dunque la cosa mi incuriosisce. Se vogliono criticare i film è certamente loro diritto, sembra però un atteggiamento irrispettoso nei confronti di tutti coloro che lavorano su quei film, allo stesso modo in cui altri lavorano ai loro film".