David Szymanski, lo sviluppatore dello sparatutto in prima persona vecchia scuola Dusk, ha espresso molti dubbi sulla tenuta del mercato indipendente in un mondo in cui il modello Game Pass si affermi come predominante. Il servizio in abbonamento di Microsoft rischia di trasformarsi da approdo sicuro, capace di coprire i costi di sviluppo dei singoli titoli indie con il solo contratto di pubblicazione, a cappio cui la scena finirà impiccata, non potendo contare né sui proventi del servizio, né su quelli delle vendite, se non in misura esigua. Ad avvantaggiarsene saranno naturalmente i grandi editori.
Nel giro di pochi anni la prospettiva in merito al Game Pass si è completamente ribaltata, ora che Microsoft sta uscendo dalla fase di acquisizione degli utenti e arricchimento del servizio, per entrare in quella del consolidamento. Prima gli studi e gli editori minori consideravano una mano santa essere ammessi al Game Pass, per i motivi di cui sopra, ma le condizioni sono cambiate fin troppo rapidamente e ora il malumore inizia a serpeggiare.
Quantomeno, molti iniziano a sollevare dei dubbi in merito al fatto che il mercato possa reggere a una contrazione improvvisa degli investimenti, con offerte contrattuali ridotte e margini sempre più bassi provenienti dai singoli accessi ai giochi. Del resto Microsoft deve riuscire a far quadrare i conti, piaccia o meno, e ormai avrà una buona quantità di statistiche e dati su cosa funziona e cosa no sul Game Pass, tale da permettergli di decidere con una certa sicurezza dove far cadere la scure e dove continuare a spendere di più.
A suonare il campanello d'allarme per prima, almeno in termini più recepibili dall'industria tradizionale (alcuni segni di malessere c'erano già) è stata Devolver Digital, che ha deciso di non pubblicare i suoi giochi in uscita nei prossimi mesi sui servizi in abbonamento a causa proprio dei nuovi contratti, rimodulati in senso peggiorativo per l'editore. Ora arrivano i timori di Szymanski, personaggio in vista nella scena indie, che preconizza la fine del mercato indie per come lo conosciamo, nel caso in cui il Game Pass prenda sempre più piede e diventi come i servizi di musica e video streaming, in cui a fare affari sono solo le grandi etichette, con le opere indipendenti che devono accontentarsi delle briciole, complice anche un pubblico poco curioso e poco attivo nella scelta dell'intrattenimento di cui fruisce. Szymanski: "Se questo o qualsiasi altro servizio di abbonamento simile superasse l'attuale modello di vendita al dettaglio, sono abbastanza sicuro che sarebbe la fine del mercato indie così come lo conosciamo. Gli sviluppatori non verrebbero pagati quasi per nulla per ogni persona che gioca al loro gioco (tipo, centesimi o mezzo centesimo) ed è improbabile che i pagamenti delle licenze possano compensare questa situazione nel lungo periodo".
Insomma, un vero e proprio inferno in cui la produzione dal basso sarà impoverita più di quanto non sia già e si avranno sempre meno possibilità di affermarsi.
C'è da dire che per ora la maggior parte degli sviluppatori dei titoli ammessi al Game Pass si sono detti più che soddisfatti degli accordi presi, ma nondimeno vanno già diffondendosi segnali di senso contrario, che fanno temere cambiamenti drastici per il futuro. Staremo a vedere.