Una notizia ai limiti della fantascienza ma con venature misteriose è arrivata nelle ore scorse da Google, che sembra abbia annunciato il raggiungimento della "supremazia quantistica" grazie a quanto effettuato da un proprio computer, salvo poi rimuovere il comunicato facendolo sparire.
Si sarebbe trattato di un test in grado di provare la superiorità funzionale della nuova tipologia di computer, che in base a quanto riportato avrebbe risolto in pochi minuti un problema che avrebbe richiesto 10.000 anni a un supercomputer basato su tecnologia standard.
Laddove i computer standard si basano sui bit, unità elementari che possono assumere solo valore 0 o 1 in base al codice binario, i computer cosiddetti quantistici si basano sui qubit come unità elementare per le istruzioni, che sono in grado di assumere più valori, raggiungendo dunque un potenziale estremamente più alto rispetto a quanto visto finora in informatica, dal punto di vista della potenza computazionale.
Il concetto di "supremazia quantistica" prevede la dimostrazione effettiva dell'estrema differenza tra queste due diverse tecnologie, con il gap prestazionale che diventa dunque misurabile. Si tratta, insomma, di far risolvere a un computer quantistico un problema complesso, che richiederebbe un tempo estremamente lungo a un computer tradizionale.
Secondo l'informazione emersa nelle ore scorse, recuperata dal Financial Times dopo la cancellazione, Google avrebbe realizzato l'esperimento in questione su un proprio computer basato su un processore a 53 qubit, facendo effettuare dei calcoli coinvolgenti due fenomeni quantistici e "dimostrando la generazione random di numeri da parte di un generatore". Il problema sarebbe stato risolto in 3 minuti e 20 secondi dal computer quantistico, mentre avrebbe richiesto circa 10.000 anni al supercomputer attualmente più potente, il Summit.
La veridicità dell'affermazione di Google è ancora da dimostrare e il fatto che l'articolo sia scomparso dopo poche ore può essere la prova del fatto che sia comparso online prima di una appropriata peer review da parte di scienziati e studiosi sull'argomento, attendiamo dunque eventuali sviluppi sulla vicenda.
