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Il Giappone videoludico è vivo e vegeto, e anche il Tokyo Game Show

L'edizione 2022 del Tokyo Game Show sta portando parecchie novità interessanti, che dimostrano la vivacità del settore nella patria dei videogiochi.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   16/09/2022

C'è stato un periodo in cui si parlava di crisi dell'industria videoludica giapponese, ma questa è stata in gran parte superata già nel corso della scorsa generazione, ora il rilancio del panorama nipponico risulta evidente a tutti e il Tokyo Game Show 2022, con gli eventi che hanno fatto da contorno in questa ricca settimana, lo hanno dimostrato chiaramente. A dire il vero, anche lo stesso Tokyo Game Show sembrava aver perso parecchio smalto, e questa sensazione è proseguita ben più a lungo delle valutazioni catastrofiste sull'industria giapponese, ma sembra che la tendenza stia nettamente cambiando anche in questo senso. È vero che bisogna sempre considerare gli eventi collaterali per poter dare maggiore consistenza al TGS 2022: lo State of Play e il Nintendo Direct sono ufficialmente al di fuori della fiera, ma possono essere considerati come all'interno del fermento generale che caratterizza il periodo e, in quest'ottica, la settimana del Tokyo Game Show si è dimostrata estremamente ricca.

D'altra parte, la scomposizione di annunci e presentazioni nei vari eventi specifici da parte dei produttori ha tolto grande importanza soprattutto al TGS, considerando il rilievo che Sony e Nintendo hanno in questo ambito, ma il fatto che queste abbiano scelto di trasmettere le loro presentazioni proprio nel periodo della fiera, è come se le rendesse parte dell'evento, dandogli un notevole risalto.

TGS 2022, la key art
TGS 2022, la key art

Al di là di questo, c'è da dire che il Giappone videoludico sembra essere in gran forma, sia per quanto riguarda la quantità e lo spessore di produzioni mostrate in questo periodo, sia anche per un rinnovato interesse nel paese stesso come soggetto da trattare nei videogiochi e nel recupero di forme, generi e stili che si collegano alla tradizione nipponica.

Il Giappone feudale è tornato di moda, si potrebbe dire: dopo Ghost of Tsushima, anche dall'oriente arriva il giusto revival da parte dei padroni di casa, e l'abbiamo visto in varie iniziative tra Like a Dragon: Ishin! e Rise of the Ronin, a cui si aggiunge anche il nuovo Assassin's Creed Codename Red di Ubisoft. Anche questo aspetto possiamo farlo rientrare nel rilancio del Giappone sul fronte videoludico, ma le produzioni interessanti e legate alle tradizioni locali emerse dal TGS sono veramente molte. Wo Long: Fallen Dynasty e il suddetto Rise of the Ronin da parte di Koei Tecmo e Team Ninja, Sinduality, Tekken 8 e One Piece Odyssey da Bandai Namco; Street Fighter 6, Resident Evil 4 Remake ed Exoprimal da Capcom, Bayonetta 3 e ovviamente le produzioni Nintendo come Zelda: Tears of the Kingdom, tanto per menzionare solo i primi due giorni della fiera, che è ancora in corso e a cui mancano ancora alcuni eventi importanti.

Di grosse produzioni se ne vedono ancora, ma anche di iniziative interessanti legate al recupero di IP del passato come la riedizione di Suikoden I e II, o i remake di Front Mission. L'onda lunga del recupero di serie, generi e stili nipponici partita nella generazione passata, dopo un certo periodo di stanca, continua a mostrarsi chiaramente in questi primi anni della nuova generazione, sempre che si possa parlare in questi termini quando la piattaforma di riferimento in Giappone resta comunque Nintendo Switch, che è in un certo senso avulsa dal sistema di classificazione delle generazioni standard. In ogni caso, è stata una settimana decisamente interessante e continuerà anche con un weekend in cui gli eventi proseguiranno, così come le dirette di Multiplayer.it.