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Martha is Dead, ecco tutte le censure, su PS4 e PS5 meno interazioni e sparisce la masturbazione

Vediamo quali sono tutte le censure subite dalle versioni PS4 e PS5 di Martha is Dead, come richieste da Sony per ammettere il prodotto alla vendita.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/02/2022

Con il lancio della versione finale di Martha is Dead, sono emerse anche tutte le censure pretese da Sony per consentire il lancio del gioco sul PlayStation Store per PS4 e PS5. Parliamo di censure al plurale perché in realtà sono diverse.

Attenzione anticipazioni: qui di seguito dettaglieremo alcuni momenti della trama di Martha is Dead, indispensabili per far capire dove sono state applicate le censure. Se non volete sapere niente prima di averci giocato, non leggete oltre e vivete felici.

Le censure vere e proprie, ossia i contenuti modificati rispetto alle versioni Xbox One, Xbox Series X e S e PC, sono sostanzialmente tre:

  • In una sequenza onirica Giulia, la sorella gemella di Martha, nonché protagonista del gioco, strappa la faccia al cadavere di Martha usando una medaglietta per eseguire l'intervento, e se lo mette sul volto. La versione censurata è un filmato non interattivo, lì dove su PC e Xbox è il giocatore che esegue l'intero processo.
  • In una sequenza avanzata del gioco, Giulia si reca nel cimitero dove è esposto il cadavere di Martha e, per controllare se la sorella sia incinta, la sventra con delle forbici da sarta, tirando fuori il feto e mettendoglielo sul petto. Anche questa sequenza è stata resa non interattiva su console PlayStation.
  • Nella sequenza finale, Giulia racconta brevemente la sua esperienza in manicomio, parlando di come si masturbasse tutto il giorno in preda a fortissimi impulsi. Dalla versione PlayStation sono stati rimossi tutti i riferimenti alla masturbazione.

Le versioni PS4 e PS5 hanno subito inoltre altre modifiche, meno invasive, con l'aggiunta di più opzioni per la censura dei contenuti e con l'aggiunta di più schermate di avviso. Trattandosi di modifiche facoltative, non le segnaliamo come censure vere e proprie.