Dopo la sua improvvisa uscita da OpenAI, Mira Murati ha mantenuto un profilo basso per mesi, ma ora è pronta a tornare sulla scena con Thinking Machines Lab, una nuova startup che si propone di cambiare il modo in cui l'intelligenza artificiale viene sviluppata e utilizzata.
Sebbene i dettagli sui prodotti in fase di sviluppo siano ancora pochi, la missione della startup è chiara: creare sistemi di IA più comprensibili, personalizzabili e capaci, dando agli utenti maggiore controllo sulla tecnologia. A differenza delle grandi aziende del settore, che puntano su modelli sempre più autonomi, Thinking Machines Lab vuole costruire strumenti che aiutino le persone a collaborare con l'IA, piuttosto che sostituirle.
L'azienda ha anche promesso una maggiore trasparenza rispetto ai concorrenti, impegnandosi a pubblicare regolarmente ricerche tecniche e codice, un approccio che potrebbe attrarre sviluppatori e aziende alla ricerca di soluzioni più aperte e affidabili.
Una fuga di talenti da OpenAI e Google DeepMind
Per rendere questa visione una realtà, Murati ha iniziato a reclutare alcuni dei migliori ricercatori e ingegneri nel campo dell'IA, strappandoli direttamente a colossi come OpenAI, Google DeepMind e Character.AI. Tra i primi grandi nomi che hanno deciso di unirsi alla startup ci sono John Schulman, co-fondatore di OpenAI e ora capo della ricerca di Thinking Machines Lab, Barrett Zoph, ex dirigente di OpenAI, che ricoprirà il ruolo di CTO e Jonathan Lachman, ex responsabile dei progetti speciali di OpenAI.
Fonti vicine all'azienda riportano che Schulman avrebbe già avviato colloqui con numerosi ricercatori, cercando di attirare ancora più talenti. Complessivamente, Thinking Machines Lab avrebbe già assunto circa 10 esperti di alto livello provenienti dai principali laboratori di intelligenza artificiale.
Un’IA più flessibile e accessibile
La visione di Murati sembra rispondere a una delle critiche più frequenti rivolte ai modelli di intelligenza artificiale attuali: la mancanza di trasparenza e controllo da parte degli utenti. Mentre OpenAI, Google e altre aziende stanno lavorando a sistemi sempre più autonomi, Thinking Machines Lab vuole sviluppare un'IA che si adatti alle esigenze specifiche degli utenti, permettendo loro di personalizzarne il comportamento e il livello di autonomia.
Questa filosofia potrebbe rappresentare un'alternativa interessante per aziende, sviluppatori e ricercatori, offrendo modelli più flessibili e meno vincolati dalle grandi piattaforme proprietarie. Negli ultimi mesi, OpenAI ha già affrontato un'emorragia di talenti, con molte figure chiave che hanno scelto di seguire percorsi alternativi. Thinking Machines Lab potrebbe seguire le orme di Anthropic, fondata da ex membri di OpenAI e ora considerata uno dei principali competitor nel settore.