Jimmy Donaldson, meglio noto come MrBeast, ha avviato un'azione legale contro un ex dipendente, Leroy Nabors, accusandolo di violazione del contratto e appropriazione indebita di informazioni riservate. Secondo i documenti depositati presso un tribunale della Carolina del Nord il 4 aprile, Nabors avrebbe anche installato telecamere nascoste all'interno degli uffici dell'azienda di Donaldson, nota come Beast Industries.
Il contenuto della causa, visionato da Polygon, descrive un quadro piuttosto preoccupante che coinvolge uno dei circa 350 dipendenti dell'impero MrBeast. Donaldson, ormai più che un semplice creatore di contenuti, guida un'azienda multimilionaria che include brand di snack, programmi TV e progetti imprenditoriali, come l'ormai chiusa catena MrBeast Burger. Secondo Business Insider, nel 2024 l'azienda ha generato 473 milioni di dollari di fatturato.
Un ruolo chiave e l’accesso a dati sensibili
Nabors è stato assunto nel 2023 come contractor IT, con il compito di gestire la rete informatica e i server che ospitavano i contenuti post-produzione dei suoi contenuti (ricordiamo il più recente, uscito su Prime Video, i Beast Games). Più tardi è stato spostato nel team "special projects", dove si occupava anche di produzione di contenuti, raccolta fondi e attività politiche. A causa della natura delicata del suo incarico, gli era stato richiesto di firmare un accordo di riservatezza (NDA), che secondo l'azienda sarebbe stato violato.
Gli avvocati di MrBeast affermano che Nabors, in prossimità del suo licenziamento avvenuto il 1° ottobre 2024, ha scaricato oltre mille file riservati, tra cui informazioni strategiche, dati finanziari, documenti legali e persino dati personali di altri dipendenti. Inoltre, avrebbe sincronizzato questi file con un account personale Dropbox, mantenendo l'accesso anche dopo l'interruzione del rapporto di lavoro.
Quando confrontato, Nabors avrebbe giustificato l'azione come un normale backup, ma l'azienda sostiene che si trattasse di una mossa consapevole, anticipando il suo imminente licenziamento.
Telecamere nascoste e registrazioni non autorizzate
Uno degli elementi più gravi della causa è il ritrovamento di più telecamere nascoste negli uffici dell'azienda durante un'indagine interna seguita al licenziamento di Nabors. Nessun altro dipendente ha ammesso di averle installate e, secondo i legali, Nabors era noto per registrare conversazioni di nascosto.
Si sospetta che sia lui che l'azienda di sua figlia, Vine Networks, abbiano avuto accesso diretto a queste telecamere e alle relative registrazioni. L'obiettivo di Donaldson è ora quello di ottenere un'ingiunzione permanente per obbligare Nabors a restituire e distruggere tutti i dati ancora in suo possesso, proteggendo così i segreti industriali e i dati personali dei dipendenti.
Questa non è la prima volta che Nabors finisce in tribunale: nel 2022 era stato citato in giudizio da Edu-Net, la sua precedente azienda di consulenza IT, per aver creato una società concorrente e averle sottratto clienti e milioni di dollari in ricavi.