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Instagram usa i dati per la pubblicità in modo non chiaro, multa a Meta per 3,5 milioni di euro

L'AGCM ha multato Meta per 3,5 milioni di euro perché alla creazione di un account Instagram non forniva informazioni importanti sull'utilizzo dei dati per la pubblicità.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   06/06/2024
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Nuova multa per Meta in Italia. L'AGCM ha stabilito una sanzione di 3,5 milioni di euro alla società di Mark Zuckerberg per la scarsa trasparenza sulle modalità di utilizzo dei dati per la pubblicità.

Secondo l'antitrust, infatti, Meta non forniva informazioni chiare durante il processo di creazione di un account Instagram via web.

La compagnia, inoltre, è stata multata anche per le informazioni fornite dall'assistenza agli utenti in caso di sospensione dell'account, sempre poco chiare e difficili da decifrare.

La sede di AGCM
La sede di AGCM

In particolare, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha ritenuto che, per prima cosa, Meta non abbia fornito informazioni chiare sull'utilizzo dei dati degli utenti ai fini della loro monetizzazione. La fattispecie si verificava al momento della creazione di un account su Instagram via web.

Nel provvedimento si legge che l'informativa è stata resa "in modo fuorviante, lacunoso e senza la dovuta immediatezza, così da indurre il consumatore ad assumere una decisione diversa da quella che avrebbe preso se fosse stato correttamente informato".

Questa pratica, ritenuta scorretta, sarebbe andata avanti per circa un anno a partire da marzo 2023. L'AGCM sostiene poi che Meta per molto tempo non ha gestito "con precisione" la sospensione degli account su Facebook o su Instagram.

Per esempio, non ha fornito indicazioni chiare sulle modalità di decisione - se tramite un sistema automatico o il lavoro di un operatore - né sulla possibilità di contestare la decisione, peraltro garantita entro un termine breve di 30 giorni. Eppure, nelle conclusioni l'AGCM specifica che "si deve altresì tener conto del fatto che gli strumenti per il recupero dell'account messi a disposizione di Meta risultavano sufficienti a prestare un'adeguata tutela dell'utente a fronteggiare situazioni pur diversificate tra loro".

Questa pratica sarebbe invece andata avanti da marzo ad agosto 2023, quando Meta ha introdotto delle modifiche. Nel corso dell'istruttoria, inoltre, Meta ha provveduto a correggere entrambe le situazioni, che risultano quindi oggi cessate. In ogni caso, l'AGCM ha ritenuto di dover sanzionare Meta per 3 milioni di euro per la prima condotta e di 1 milione di euro per la seconda (ridotta di 500 mila euro per via della collaborazione nel corso dell'istruttoria).