Alcuni giocatori di NBA 2K19 sono stati bannati per aver usato la casa d'aste integrata nel gioco come una casa d'aste. Non stiamo scherzando. Sono molte le testimonianze che girano sui social di giocatori bannati per comportamenti permessi dal sistema stesso, ma evidentemente invisi al publisher Take Two, che li vede lesivi dei suoi guadagni. L'esempio più condiviso è quello di un giocatore accusato di sniping. Sostanzialmente sarebbe riuscito ad acquistare un oggetto a un prezzo inferiore a quello medio. Il caso è diventato famoso perché l'utente ha pubblicato l'intera discussione avuta con il servizio tecnico di Take Two, che non gli ha saputo spiegare in dettaglio la sua colpa e nemmeno indicare dove nel contratto di licenza si trovi la regola violata. Da notare che il ban è permanente, ossia che il giocatore in questione non potrà più accedere alle funzioni online di NBA 2K19 e recuperare i soldi che ci ha speso sopra.
Ovviamente l'accusa verso Take Two è quella di voler fare cartello sui prezzi della casa d'aste di NBA 2K19, un comportamento decisamente poco etico e problematico, proprio in virtù delle falle mostrate dal sistema stesso. Purtroppo problemi del genere emergeranno inevitabilmente più spesso con il diffondersi di sistemi di microtransazioni sempre più integrati e complessi, proni a mille storture.