Netflix sta investendo nella creazione di videogiochi tramite intelligenza artificiale generativa, notizia che stride con alcune recenti mosse della piattaforma. A ottobre ha infatti chiuso Team Blue, uno studio interno dedicato allo sviluppo di videogiochi, dentro cui c'erano degli ex-Blizzard e degli ex Bungie. La chiusura è arrivata prima di poter produrre qualsiasi gioco, nonché pochi mesi dopo una massiccia campagna di assunzioni.
Strategia controversa?
Va detto che Netflix ha trovato un certo successo nel settore videoludico più come piattaforma per giochi degli altri, in particolare la GTA Trilogy di Rockstar Games, che come editore vero e proprio. Ora però sembra aver imboccato una strada molto diversa.
In un post su LinkedIn, il nuovo VP di GenAI per i Giochi di Netflix, Mike Verdu, ha rivelato il suo nuovo incarico e ha spiegato dal suo punto di vista perché questo è "il futuro dei giochi". Stando alle sue parole, ci troviamo a un punto di svolta nell'uso dell'intelligenza artificiale generativa in ambito videoludico. Quando la tecnologia sarà matura a sufficienza, accelererà i tempi di produzione e "aprirà delle nuove esperienze di gioco che sorprenderanno, delizieranno e ispireranno i giocatori."
Per lui, la GenAI è uno strumento dal potenziale illimitato che accelererà il ritmo dell'innovazione. È un'onda che colpirà l'industria dei videogiochi con una forza impressionante, nonostante molti vedano "questa tecnologia con timore". Ha anche irriso chi pensa che Netflix voglia uscire dal settore videoludico, affermando che quella attuale è una transizione pianificata.
Sfortunatamente per lui e il suo entusiasmo, Verdu è stato duramente criticato su LinkedIn, in particolare proprio per lo smantellamento di Team Blue, arrivato dopo che non gli è stato permesso di fare praticamente nulla, nonostante la presenza di personalità come Chacko Sonny e Joseph Staten. Comunque sia staremo a vedere quali risultati otterrà Netflix dall'uso di queste nuove tecnologie.