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NVIDIA RTX serie 30, potenza incredibile ma PS5 e Xbox Series X non sono da buttare

L'atteso annuncio delle NVIDIA RTX serie 30 ha confermato le più rosee aspettative circa la potenza delle nuove schede video, ma PS5 e Xbox Series X non sono affatto da buttare: ecco perché.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   02/09/2020

NVIDIA ha finalmente presentato ieri le schede video della tanto attesa serie 30: GPU dotate di una potenza incredibile, stando ai primi benchmark, ma che non andranno certamente a pensionare PS5 e Xbox Series X prima ancora della loro uscita. Anzi.

Facciamo un passo indietro. Ieri è stata la giornata in cui chi ha investito oltre mille euro nell'acquisto di una fiammante RTX 2080 Ti ha pianto a dirotto: le NVIDIA GeForce RTX 3090, 3080 e 3070 fanno a gara a chi umilia di più l'ormai ex ammiraglia, proponendo un rapporto prezzo / potenza molto più vantaggioso di quanto osassimo immaginare.

In particolare, la mostruosa RTX 3090 fa girare Control, Death Stranding e Wolfenstein: Youngblood in 8K e 60 fps con ray tracing attivato, grazie anche all'ausilio della tecnologia DLSS 2.0. La GPU esprime insomma prestazioni sostanzialmente superiori alla precedente generazione.

Superiori anche a quelle che in teoria dovrebbero essere le performance di PlayStation 5 e Xbox Series X? Ma certo, è chiaro e sarebbe assurdo il contrario visto che parliamo di schede video che costano 519 euro (RTX 3070), 719 euro (RTX 3080) e 1549 euro (RTX 3090), e che vanno collegate a un PC altrettanto costoso per poter funzionare.

Geforce Rtx 3080 Reference

Piuttosto, proprio queste cifre e questi benchmark dovrebbero chiarire una volta di più quanto sarà straordinario riuscire a portarsi a casa una console next-gen in grado di gestire grafica a 4K con ray tracing attivo e pagarle solo una frazione della somma necessaria per mettere insieme un PC dotato delle stesse caratteristiche.

Allo stesso modo, sperare in una linea di GPU che superi di diverse lunghezze PS5 e Xbox Series X lascia il tempo che trova, e per un motivo preciso: gli sviluppatori lavoreranno sempre sul minimo comune denominatore, un concetto che in teoria nelle produzioni multipiattaforma porrà la console Microsoft in vantaggio rispetto a quella Sony e il PC in vantaggio rispetto a entrambe.

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Quello a cui assisteremo, a partire dalla fine dell'anno, sarà dunque una storia che si ripete per quanto concerne gli equilibri prestazionali fra le varie piattaforme; anche se stavolta tutto fa pensare a un lieto fine per gli utenti PC, che potranno accedere a una maggiore potenza e a tecnologie all'avanguardia spendendo cifre sostanzialmente inferiori se confrontate alla serie 20.

Certo, a meno che non vogliano davvero far girare i giochi a 8K e 60 fps. Voi che ne dite? Parliamone.