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OpenAI resta sotto il controllo della no-profit, ma punta a raccogliere nuovi fondi per l’IA

L'organizzazione guidata da Sam Altman cambia rotta: più capitale in arrivo, ma senza abbandonare la missione originaria.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   06/05/2025
Sam Altman di OpenAI

OpenAI ha annunciato che rimarrà sotto il controllo della sua entità no-profit, scegliendo di non diventare un'azienda completamente a scopo di lucro nonostante l'enorme pressione del mercato dell'intelligenza artificiale. La notizia, arrivata il 5 maggio, rappresenta un compromesso strategico tra il bisogno di attirare nuovi capitali e la volontà di mantenere intatta la missione filantropica dell'organizzazione.

La decisione è maturata in seguito a una lunga serie di pressioni pubbliche, critiche legali e - soprattutto - alla causa intentata da Elon Musk. Il fondatore di Tesla e SpaceX, nonché co-fondatore di OpenAI, ha accusato l'azienda di aver tradito la propria missione originaria di sviluppare intelligenza artificiale "per il bene dell'umanità". Una critica che ha avuto un forte impatto mediatico e politico, coinvolgendo anche le procure generali della California e del Delaware.

Ristrutturazione sì, ma con la no-profit ancora al comando

OpenAI aveva già annunciato nel dicembre 2024 l'intenzione di cambiare struttura, diventando una public benefit corporation - una forma societaria ibrida che consente di bilanciare profitti e scopi sociali. Tuttavia, la novità di questa settimana è che la governance resterà comunque saldamente nelle mani della fondazione no-profit.

ChatGPT e la Deep research
ChatGPT e la Deep research

Questo significa che la nuova entità commerciale - progettata per attrarre capitali - sarà controllata dalla casa madre senza scopo di lucro, che ne diventerà anche il maggiore azionista. Bret Taylor, presidente del consiglio di amministrazione di OpenAI, ha definito il nuovo assetto "molto simile a quello attuale", mentre il CEO Sam Altman ha parlato apertamente di "compromesso accettabile" per gli investitori, tale da garantire i fondi necessari alla crescita.

Obiettivo: AGI e 40 miliardi di dollari

L'annuncio arriva mentre OpenAI cerca di finanziare un nuovo round di investimenti da 40 miliardi di dollari, guidato da SoftBank, che valuterebbe l'azienda ben 300 miliardi. Tuttavia, tale raccolta era inizialmente condizionata alla trasformazione in una società a scopo di lucro entro fine anno. La permanenza sotto la no-profit solleva quindi interrogativi sulla possibilità che l'operazione possa andare in porto alle stesse condizioni.

Secondo alcuni analisti, come Gil Luria di D.A. Davidson, il controllo da parte di una fondazione può limitare la capacità di attrarre capitale, poiché gli investitori vogliono ritorni concreti, difficili da ottenere in un contesto a controllo no-profit.