Pikachu è stato assoldato dal partito comunista giapponese per la sua campagna elettorale. Naturalmente The Pokémon Company non ha dato la licenza di utilizzo del Pokémon più famoso al mondo, ma la candidata Saeko Umemura ha deciso per l'esproprio proletario del personaggio facendolo entrare nel suo entourage.
In Giappone di solito il mondo dell'intrattenimento rimane staccato da quello della politica. A differenza di quanto avviene in occidente, una star del mondo dello spettacolo che avallasse un candidato sarebbe mal vista dalla gente. La Uemara però, che cerca di essere eletta in quella che possiamo considerare la Camera dei Deputati giapponese, pur con tutte le differenze del caso, ha scelto di avere Pikachu al suo fianco, che è apparso durante un comizio tenuto fuori dalla stazione di Tokorozawa, nella prefettura di Saitama.
Qualcuno potrebbe obiettare che scegliere Pikachu sia paradossale per il partito Comunista, visto che è la mascotte di una delle compagnie dell'intrattenimento più ricche al mondo. Eppure, facendo una ricerca sui social, è facile trovare strani accostamenti tra Pikachu e il comunismo, compreso un account Twitter non ufficiale. Che qualcuno veda delle affinità elettive tra il personaggio e il materialismo dialettico di Marx?
Detto questo, il costume del membro dello staff dell'Uemara è evidentemente artigianale, oltretutto fatto maluccio. Naturalmente i fan dei Pokémon giapponesi si sono scatenati sui social e hanno subito invocato gli avvocati di The Pokémon Company, che chissà se farà qualcosa a questo punto o se lascerà correre.