In vista delle elezioni giapponesi del 20 luglio, un partito populista di destra, attualmente all'opposizione, chiamato Sanseito ha ricevuto molte critiche da parte dei giapponesi online in merito alle misure politiche proposte relative a videogiochi, anime e manga. Sanseito è un partito nato da YouTube nel 2020 e sulla base degli ultimi sondaggi, si appresta a conquistare molti seggi della Camera dei Consiglieri del Giappone.
Controllo e repressione
Sulla sua homepage ufficiale, Sanseito parla dell'industria dell'intrattenimento giapponese (in particolare anime, manga e videogiochi) come di un'"industria chiave", che genera un fatturato annuo paragonabile alle esportazioni di semiconduttori del paese. Sanseito afferma che questi media "vanno oltre l'intrattenimento, diventando strumenti importanti per la diplomazia culturale e l'influenza internazionale del Giappone". Pertanto, il partito intende sostenere l'espansione del settore attraverso diverse misure.
Molte delle strategie proposte sono molto simili a quelle di "Cool Japan", un'iniziativa governativa pensata per aumentare la diffusione della produzione culturale nazionale. Si parla di investire nella formazione delle risorse umane, migliorare le condizioni di lavoro per gli autori e sostenere le imprese nell'ingresso nel mercato globale. Tuttavia, Sanseito si distingue per un punto specifico, che ha causato un putiferio e che è, a ben vedere, molto pericoloso: "Delegare l'autorità all'Agenzia per gli Affari Culturali per garantire lo sviluppo sano di manga, anime e giochi come cultura, piuttosto che giudicare il loro valore in base a una logica economica".
Si tratta di una dichiarazione ambigua, perché non specifica cosa comporti effettivamente "delegare l'autorità", e perché suggerisce che lo stato dovrebbe essere coinvolto nel monitoraggio di quanto "sani" siano le varie opere. Quest'ultimo aspetto è visto come una minaccia alla libertà di espressione da molti commentatori giapponesi.
Prendiamo qualche esempio: "In merito alla proposta del Sanseito di "trasferire l'autorità su manga, giochi e anime allo stato"
Pensavo che fosse un'interpretazione errata, quindi sono andato sul sito del partito per controllare di persona. Stanno dicendo davvero una cosa del genere, sono rimasto senza parole. Ma cosa diavolo pensano che siano i creatori?
- Kumano Okina (@V7NnRqa0uZbvFqZ) 16 luglio 2025
"Cosa intendono per "delegare l'autorità"?
I diritti sulle opere creative appartengono ai creatori, non allo stato.
Il copyright è un diritto inviolabile dei creatori che hanno messo anima e corpo nelle loro opere. Non delegate questo diritto a terzi di vostra iniziativa. Inoltre, non accetto di essere giudicato dall'alto su cosa costituisca uno sviluppo "sano".
- Mikito Chinen [Ufficiale] (@MIKITO_777) 15 luglio 2025
"Fino ad ora ho criticato in modo indiretto, ma ora lo dirò chiaramente.
Al Sanseito dico un "NO" assoluto.
Il valore di un manga lo decidono i lettori.
Il valore di tutto l'intrattenimento, che si tratti di anime, giochi o musica, può essere determinato solo dagli utenti.
Non esiste un solo creatore che cederebbe l'autorità sulle proprie opere creative allo stato.
Un "NO" assoluto.
Ricordatevelo.
- Nozomu Tamaki (@tamakinozomu) 15 luglio 2025
Pare che le polemiche abbiano arrestato l'ascesa di Sanseito, che evidentemente ha toccato un argomento sensibile per molti giapponesi. Vedremo come andrà alle elezioni e se avrà abbastanza potere per portare avanti questo piano, che comporterebbe degli enormi cambiamenti per la produzione culturale giapponese.