Sony sta portando avanti una causa contro un singolo individuo accusato di aver effettuato il jailbreak su alcune PS4 rivendute poi a vari utenti, comprensive anche di software pirata all'interno.
Si tratta chiaramente di una manovra dimostrativa, visto che la richiesta di Sony non sembra sia particolarmente esemplare: la compagnia ha richiesto circa 20.000 dollari di danni al personaggio in questione, comprensivi di 16.800 dollari di danni sulla violazione del DMCA e altri 3.500 dollari per le spese processuali. Siamo insomma decisamente distanti dalla causa milionaria di Nintendo contro i siti contenenti le ROM, anche se la questione è alquanto diversa.
L'accusato in questo caso è Eric David Scales, un uomo della California che è stato scoperto vendere alcune PS4 modificate con giochi pirata caricati all'interno nell'ottobre del 2018 attraverso alcuni siti online, tra cui eBay. Il risarcimento richiesto da Sony corrisponde precisamente alle pene previste dalla violazione del DMCA e si tratta di 800 dollari per ogni console e 200 dollari per ogni gioco piratato. Sony non ha voluto approfondire più di tanto e si è limitata a richiedere il denaro riferito alle sole due console che sono state scoperte in vendita sul sito di Scales, il problema è che su questo erano pubblicizzati anche 76 giochi pirata e sono stati questi a far levitare sensibilmente il risarcimento.
L'idea è che Sony voglia sfruttare l'occasione per un gesto dimostrativo contro la pirateria, utilizzando la risonanza mediatica del caso giudiziario per dimostrare i rischi che si corrono nel ricorrere a questi sistemi illegali di utilizzo di console e videogiochi.