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PS5 e Xbox Series X, l'aumento di prezzo dei giochi è solo una scusa maldestra?

Sembra che con l'avvento di PS5 e Xbox Series X i giochi aumenteranno di prezzo, ma a conti fatti si tratta solo di una scusa maldestra: ecco perché.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   03/07/2020

L'avvento di PS5 e Xbox Series X porterà con sé tanti innegabili vantaggi tecnici, ma anche un possibile, fastidioso rovescio della medaglia: l'aumento del prezzo dei giochi, di cui alcuni publisher stanno già discutendo in questi giorni.

Se infatti è vero che i costi di produzione sono cresciuti anche del 300%, tale impennata non è certo avvenuta in concomitanza con il lancio delle nuove console, che peraltro non è ancora avvenuto, bensì è una situazione che si trascina da ormai diversi anni.

Insomma, giustificare un aumento dei prezzi parlando di costi produttivi superiori dovuti all'uscita di PlayStation 5 e Xbox Series X non è che una scusa maldestra, a maggior ragione in questo periodo di semplice avvicinamento alla next-gen.

I titoli in uscita, specie quelli delle terze parti, sono infatti praticamente tutti impostati come cross-gen e possono dunque contare su di un potenziale bacino d'utenza enorme, a fronte di spese di sviluppo praticamente invariate: una prospettiva allettante, checché se ne dica.

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Al di là di questo, non sussistono al momento elementi che facciano pensare a una moltiplicazione dei costi di sviluppo per il semplice fatto di dover portare i giochi anche su PS5 e Xbox Series X. Non è un mistero che più si va avanti e più si tende a realizzare sistemi facili da programmare, con strumenti tanto sofisticati quanto versatili.

Come accade da sempre su PC, oltrettutto, agli sviluppatori basterà cambiare alcune regolazioni perché i loro prodotti girino a risoluzione e frame rate superiori, utilizzino asset di qualità migliore e un'effettistica extra.

Halo Infinite 10

Che poi il discorso parta da un titolo sportivo come NBA 2K21, che su PS5 e Xbox Series X costerà di più, è ancora meno plausibile. La connotazione annuale di queste produzioni implica infatti la creazione di un impianto di base che viene riproposto e modificato di volta in volta, salvo le rare occasioni in cui si decide di rivoluzionare il franchise.

Oltretutto ci troviamo ormai in una situazione in cui il mercato digitale ha superato quello retail e sia Sony che Microsoft si apprestano a infliggere ulteriori colpi ai rivenditori, la prima proponendo probabilmente la versione digitale della sua nuova console a un prezzo allettante, la seconda con l'ormai consolidato e convenientissimo Xbox Game Pass.

Zion 2

Tutti questi elementi confermano insomma che si sta cercando di giustificare con l'avvento della next-gen un aumento dei prezzi generalizzato, che porterebbe i giochi a costare 80-85 euro a seconda dei casi, e senza alcuna garanzia in termini di qualità finale.

La cosa, in realtà, non ci preoccupa più di tanto: a fronte di un numero sostanzialmente inferiore di utenti che acquistano al day one, e di una selezione più stringente sulla base di un budget sostanzialmente invariato da parte dei potenziali acquirenti, i publisher torneranno probabilmente sui loro passi. Oppure no? Parliamone.