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PUBG: 30.000 giocatori bannati, tra cui alcuni pro player

Il ban hammer si schianta violento sulla community di PUBG portando a 30.000 sospensioni per cheating con utilizzo di software third party non autorizzato.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   10/01/2019

Nel corso di dicembre 2018, PUBG Corp ha condotto delle indagini approfondite sui comportamenti dei giocatori all'interno di PUBG per scoprire eventuali utilizzi di cheat e intervenire, cosa che ha portato a un numero impressionante di ban.

La compagnia evidentemente non ci è andata leggera, visto che l'esito sono stati oltre 30.000 ban comminati alla community di giocatori. Le motivazioni riguardano praticamente sempre l'utilizzo di software non autorizzato per ottenere dei vantaggi nel gioco, in particolare un hack della funzione radar. Si tratta di un programma che utilizza un VPN in grado di leggere pacchetti di dati inviati ai server e consente a chi lo usa di individuare con precisione la posizione degli altri giocatori sulla mappa, visualizzandola su uno schermo separato.

Il programma non sfrutta i dati del gioco stesso, a quanto pare, e sarebbe questo l'elemento critico che l'ha reso così difficile da individuare, ma il traffico di dati relativo al server. Evidentemente, PUBG Corp. e Bluehole hanno trovato il modo di rilevare l'utilizzo di tale software e hanno avviato un'ampia manovra di controllo a partire da dicembre, che ha già portato a oltre 30.000 ban di giocatori. La cosa che ha destato particolare scalpore è peraltro il fatto che tra questi ci siano anche diversi pro player, ovvero giocatori professionisti di PUBG che hanno utilizzato il software per ottenere un netto vantaggio sugli altri. Questi sono stati ovviamente sospesi, insieme ad altri che, pur non utilizzando il cheat direttamente, erano a conoscenza dell'utilizzo da parte di compagni di squadra e non hanno segnalato la questione.

Molti di questi giocatori hanno ricevuto una sospensione per tre anni dal gioco, con conseguenze importanti per la scena eSport di PUBG. Ad esempio, il team europeo Sans domicile fixe ha perso buona parte della squadra con l'esclusione di due giocatori per questo motivo e non si presenterà alla Contenders League, mentre altre devono trovare dei sostituti. Nel frattempo, PUBG è arrivato su PS4 e sembra aver ritrovato notevole brio anche su PC, dove è stato il gioco più venduto su Steam nell'ultima settimana del 2018.