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Quante volte Microsoft dovrà dire che Xbox ormai è un marchio multipiattaforma?

Anche il CEO di Microsoft ha fatto capire che Xbox ormai è un marchio multipiattaforma, che guarda al mercato nel suo complesso.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   25/10/2024
Un personaggio di Indiana Jones e l'antico Cerchio

Satya Nadella, il CEO di Microsoft, è tornato a parlare di Xbox, settore della compagnia che grazie all'acquisizione di Activision Blizzard ha visto crescere di molto i suoi ricavi. Lo ha fatto ribadendo per lettera un concetto che ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, ossia che Xbox è un marchio multipiattaforma. Più precisamente ha detto che la compagnia vuole espanderlo su "nuove piattaforme."

Semplicemente ha ribadito ciò che Phil Spencer va dicendo da anni, ossia che non ha più senso tenere i giochi pubblicati da Xbox soltanto sulle console proprietarie e, al limite, su PC, ma che bisogna provare a espanderne il più possibile il mercato, raggiungendo un pubblico più ampio, così da contrastare i costi di sviluppo sempre più elevati.

Di cosa ci si stupisce?

Si tratta di una strategia a lungo termine che Spencer sta portando avanti da quando ha preso le redini di Xbox. Del resto già da tempo è possibile giocare ai titoli Xbox su mobile e altre piattaforme compatibili con xCloud, quindi non è chiaro dove sia la novità quando Nadella ricorda: "Abbiamo portato per la prima volta quattro dei nostri titoli preferiti dai fan su Nintendo Switch e Sony PlayStation, continuando a estendere i nostri contenuti a nuove piattaforme". L'ambizione è sempre la stessa: portare "grandi giochi a più persone, su più dispositivi".

Acquisendo Activision Blizzard King, Microsoft ha incamerato un enorme editore capace di fatturare miliardi di dollari proprio per la capacità dimostrata di portare le sue proprietà intellettuali su (quasi) qualsiasi piattaforma esistente. Se si ammette che, semplicemente Xbox, intesa come se fosse recinto formato dall'hardware prodotto dalla compagnia, non basta più per giustificare certi investimenti, con l'Xbox Game Pass che pare aver raggiunto un punto di stallo (staremo a vedere con il lancio di Call of Duty: Black Ops 6 cosa succederà), è chiaro che a questo punto l'unica strada è quella di uscire dalla console war, che non ha davvero più senso e può rivelarsi semplicemente distruttiva per chi la combatte.

Ma dovrebbe essere chiaro ormai da anni, con Sony stessa che va aprendosi sempre di più (anche se può permettersi di farlo più lentamente rispetto a Microsoft, visto il maggiore successo) e Nintendo che resiste grazie ad alcune scelte lungimiranti fatte con Nintendo Switch e alle vendite stellari dei suoi giochi (quando hai così tanti titoli che hanno superato i 20 milioni di copie vendute in una generazione, puoi permetterti di fare ciò che vuoi), senza però dimenticare che la crisi creata da Wii U l'aveva spinta a tentare di aprirsi al mercato mobile.

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Non si capisce quindi cosa scandalizzi dell'ipotesi che Xbox stia già convertendo i suoi futuri giochi di punta per PlayStation 5 e, magari, per Nintendo Switch 2 (o come si chiamerà). Non è scontato che accadrà? Le tempistiche saranno valutate caso per caso, ovvio, ma non è ormai nei fatti la concreta possibilità che avvenga? Anzi, non sarebbe addirittura più stupefacente se accadesse il contrario?

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.