In occasione del resoconto finanziario annuale, Capcom è tornata a parlare del remake di Resident Evil 2. Il producer Tsuyoshi Kanda ha accennato alle reazioni del pubblico in seguito all'annuncio del gioco all'E3 2018, per poi passare a illustrare le origini del progetto.
"Il capitolo originale di Resident Evil 2, pubblicato nel 1998, è spesso ancora oggi definito un capolavoro, a vent'anni dall'uscita. Non è un obiettivo semplice prendere l'esperienza originale e ricrearla, utilizzando la tecnologia attuale, in modo che soddisfi sia i nuovi giocatori che i gli appassionati di vecchia data", osserva Kanda. "Tuttavia, proprio perché si trattava di una grande sfida, il nostro team di sviluppo è stato ancora più motivato a coglierla".
"Ci siamo lanciati nello sviluppo di RE 2 con l'obiettivo di soddisfare le aspettative dei giocatori e utilizzare i migliori strumenti a nostra disposizione per ricreare il gioco da zero. All'epoca molti di noi stavano lavorando a Residen Evil VII biohazard. I fan del genere survival horror hanno più di una necessità. RE 7 ha cercato di proporre l'esperienza horror definitiva con un impareggiabile senso d'immersione attraverso la VR", ha proseguito lo sviluppatore giapponese, parlando poi nello specifico della tecnologia che ha reso possibile la realizzazione del remake di Resident Evil 2.
Kanda ha dichiarato che è stato importante rispettare le qualità dell'episodio originale, bilanciando queste necessità con l'imperativo di rendere il remake divertente da fruire. Per questo motivo, oltre all'attenzione riposta sulla storia e le meccaniche di gioco, il team ha prestato particolare attenzione al comparto grafico e sonoro.
"Per quanto riguarda la storia, abbiamo seguito l'originale, creando al contempo un senso di drammaticità ancora maggiore. Per il sistema di gioco, al fine di massimizzare la paura di essere divorati dagli zombie, abbiamo adottato una prospettiva in terza persona, permettendo all'utente di vedere sia il personaggio che si sta controllando che lo zombie che attacca", ha aggiunto. "Per la grafica abbiamo fatto riferimento al nostro motore proprietario RE Engine, allo scopo di creare un mondo horror fotorealistico".
Per quanto riguarda il comparto audio, Capcom si è servita di un nuovo centro di registrazione, disponibile presso il centro ricerca e sviluppo della compagnia, implementando l'audio Dolby Atmos 7.1. "Questa scelta permette di cambiare il suono in tempo reale utilizzando la tecnologia binaurale, grazie a un sonoro realistico che fa sentire i giocatori come se si trovassero effettivamente nel gioco. I lamenti degli zombi possono essere avvertiti sia a destra che a sinistra, dietro e davanti, influenzando non solo il senso della vista ma anche quello del suono, per far provare agli utenti una sensazione di orrore ancora più vivida".
Vi ricordiamo che Resident Evil 2 uscirà il 25 gennaio 2019 su PC, PS4 e Xbox One.