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Scalebound: Microsoft non ha mai richiesto il multiplayer co-op, svela il producer

JP Kellams, ex-producer di PlatinumGames, ha svelato che Microsoft non ha avuto nulla a che fare con l'introduzione del multiplayer cooperativo in Scalebound.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   16/02/2022
Scalebound
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Da qualche giorno a questa parte siamo tornati a parlare di Scalebound, vista l'insistenza di Hideki Kamiya sulla volontà di riesumare il gioco, ed è interessante un retroscena svelato da JP Kellams, ex-producer di PlatinumGames, il quale ha riferito che Microsoft non ha nulla a che fare con l'inserimento del multiplayer cooperativo nel titolo poi cancellato.

È un particolare interessante perché ribalta la narrativa che si era venuta a creare intorno a Scalebound e alla sua celebre cancellazione, che si unisce alle scuse fatte tempo fa da Kamiya sulla responsabilità dei problemi emersi nel corso dello sviluppo.

Rispondendo a un utente su Twitter che ribadiva la visione un po' consolidata nella community di videogiocatori, ovvero il fatto che il gioco sarebbe stato un ottimo single player se Microsoft non li avesse forzati a inserire il multiplayer cooperativo a 4 giocatori, Jean Pierre Kellams ha riferito: "Loro chi, esattamente? Perché io ero il creative producer e sono stato io a presentare il progetto prima ancora che fosse firmato l'accordo, nessuno ha mai parlato di ciò. È stato letteralmente SEMPRE un multiplayer cooperativo a 4 giocatori".

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La narrazione costituita nella community di videogiocatori ha sempre visto il fallimento di Scalebound come derivato dalla richiesta di Microsoft di inserire un multiplayer cooperativo a 4 giocatori in un gioco che sembrava impostato per il single player, costringendo peraltro PlatinumGames in un ambito con cui aveva meno dimestichezza, ma a quanto pare non c'era alcuna base su cui costruire queste condizioni.

Così come Kamiya aveva fatto capire che i problemi di gestione del progetto derivarono anche da Platinum, l'affermazione di Kellams svela un altro retroscena interessante, ovvero il fatto che fu proprio il team di sviluppo nipponico a voler provare la strada del multiplayer cooperativo fin dall'inizio. Nel frattempo, Hideki Kamiya ha riferito ancora una volta di crede ancora in Scalebound e di voler parlarne con Microsoft, aggiungendo che non sta scherzando affatto.