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Sony censura i videogiochi violenti su PS4 e PS5, dicono sviluppatori in Giappone

Secondo un report riferito a Cyberconnect2, sembra che Sony abbia un sistema di censura preventiva sui contenuti violenti per i giochi PS4 e PS5, almeno in Giappone.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   22/02/2021

Sony effettua una censura sui contenuti violenti nei videogiochi su PS4 e PS5, questo è quanto viene riferito da alcuni sviluppatori giapponesi in base al report pubblicato da GameSpark Japan, che riporta alcune testimonianze in questo senso.

In particolare, si tratta di un resoconto effettuato dal team CyberConnect2, in particolare dal CEO della compagnia, Hiroshi Matsuyama, il quale ha affermato che Sony ha richiesto di modificare alcuni elementi della serie Naruto Ultimate, ad opera del team in questione.

In particolare, pare che Minato Namikaze, ovvero il Quarto Hokage nella serie di Kishimoto, dovesse essere rappresentato nel gioco senza un braccio, probabilmente prendendo come modello la sua situazione dopo lo scontro con Obito Uchiha, ma questa caratteristica è stata rimossa su richiesta di Sony.

Secondo quanto riferito da Matsuyama, il motivo di questa rimozione sarebbe il fatto che Sony non consente la rappresentazione di mutilazioni su personaggi con forma umana. La questione risulta piuttosto strana anche perché in altre situazioni, come in Dragon Ball Z Kakarot per rimanere nell'ambito dei giochi giapponesi, viene illustrata la perdita di un braccio per Nappa. La spiegazione potrebbe trovarsi nel diverso stile e nel modo di rappresentare la scena, anche se la questione non è chiara.

L'affermazione del capo di Cyberconnect2 risulta sorprendente anche se si pensa ad esempio all'alto tasso di violenza presente in altre produzioni esclusive di Sony Interactive Entertainment come The Last of Us 2, ma è probabile che la questione della censura sia riferita all'ambiente di sviluppo giapponese. D'altra parte, su questo versante è ormai nota la censura applicata sistematicamente da Sony su diverse produzioni nipponiche dai contenuti che alludono a questioni sessuali o nudità.