Il famoso affaire Star Wars: Battlefront 2 sembra aver portato dei benefici, infine, con la stessa Electronic Arts ad aver ammesso che, in seguito alle polemiche, ha deciso di cambiare anche la propria politica sullo sviluppo dei giochi.
D'altra parte, le discussioni sul sistema di micro-transazioni in Star Wars: Battlefront 2 è assurto un po' come paradigma della questione generalizzata, nel mercato videoludico odierno, dei nuovi modelli di business. Dall'anno scorso ad oggi, se non altro, l'argomento delle casse premio e degli acquisti in-app di vario tipo è diventato di pubblico dominio e alle pratiche più selvagge è stato posto, se non proprio un freno, quantomeno una lente d'ingrandimento che ha portato a discussioni e approfondimenti anche in sedi legali e giuridiche.
Insomma, la sollevazione popolare contro Electronic Arts si è allargata un po' a tutto il sistema e sembra aver portato a qualche risultato, almeno per quanto riguarda EA stessa. Come riferito già in passato, il vice president Matt Bilbey ha ribadito a GamesIndustry.biz che in seguito alla vicenda di Star Wars: Battlefront 2 EA ha deciso di rivedere il sistema di progettazione e test dei giochi, secondo direttive che ora seguono una "bussola morale" all'interno della compagnia.
È stato proprio messo insieme un team incaricato di seguire la progettazione dei nuovi titoli e pensare a un'infrastruttura online che segua una guidance moralmente accettabile, in modo da non ritrovarsi poi a dover cambiare le cose in corsa.