Dopo il suicidio di Alec Holowka, Scott Benson, che con lui aveva collaborato allo sviluppo di Night in the Woods, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti, descrivendo un uomo dal carattere distruttivo, tanto da averlo fatto finire in terapia per disturbo da stress post traumatico, come diagnosticatogli dai suoi analisti.
Benson ha scritto un lungo post su Medium intitolato semplicemente 'Alec', in cui descrive in dettaglio il loro rapporto e di come Holowka abbia rischiato più volte di mandare all'aria il progetto NITW per via delle sue intemperanze.
Riassumere tutto in poche righe non è semplicemente possibile e si rischia di banalizzare (vi invitiamo a leggere il post originale). Nella sostanza, Benson ha confermato i racconti sul comportamento abusivo di Holowka, che viene descritto come una persona paranoica e in preda a manie suicide. Benson di suo non fatica a credere ai racconti delle altre vittime di Holowka, che corrispondono perfettamente all'immagine che si era fatto di lui e a quanto altre persone gli avevano confidato.
Stando al suo racconto, l'anno peggiore di Holowka è stato il 2015, quando fu allontanato dalla sua casa di Vancouver e si trasferì a Winnipeg, dove risiedeva la sua famiglia. Quello fu il suo periodo più nero, da cui pare fosse uscito l'anno successivo seguendo una terapia più intensa e prendendo dei nuovi psicofarmaci. All'epoca Benson gli consigliò addirittura di contattare tutte le persone cui aveva fatto del male per chiedere scusa.
Sulla fine del loro rapporto lavorativo, Benson ha dichiarato che in realtà era già inesistente. Il gioco cancellato era un piccolo epilogo per Night in the Woods e Holowka di suo già stava lavorando ad altro con un altro team.