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The Game Awards 2022: speriamo che Stray vinca il GOTY

L'unica possibilità di redenzione per i The Game Awards 2022 è che Stray vinca il GOTY e i micetti prendano il controllo del mondo dei videogiochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   16/11/2022
The Game Awards 2022: speriamo che Stray vinca il GOTY

A chi scrive dei GOTY dei The Game Awards 2022 interessa il giusto, cioè assolutamente nulla (se ne scrive perché... dai che lo sapete). È un premio dell'industria per l'industria, di gente che si stringe le mani umidicce e si dà le pacche sulle spalle, mentre mangia tartine di caviale, facendo la gara a chi ha il palmares più lungo.

Giustamente l'evento in sé viene paragonato a quello dei premi Oscar, perché ne condivide la stessa retorica di fondo di momento pop celebrativo in cui l'amore deve vincere sull'odio, tutti devono volersi bene e i verdetti devono essere considerati parola divina. Tipo i dieci comandamenti, ma con le pause pubblicitarie tra l'uno e l'altro: non uccidere, compra "Fucili allegri online 3", non fornicare, compra "Barbapapà e figlio logorroico 2", non rubare, compra "Gioco a caso che ti faccia dimenticare per un po' la tua inutile vita con avatar da addobbare con inutili skin a pagamento 4" e così via. Se ne parla perché è facile farlo e non è richiesta una grande capacità di elaborazione. Bastano uno 0 e un 1. Che ci vuole a dire che noi avremmo nominato altri giochi?

Alla fine va bene tutto, davvero. È dargli importanza che è sbagliato. Facciamo così: le nomination di quest'anno sono impeccabili. Anzi, sapete cosa vi diciamo? Speriamo che vinca Stray, così sanciremo il dominio dei micetti anche sul mondo dei videogiochi. Magari non definiamolo un gioco indie, perché ha un editore medio grande e la campagna marketing gliel'ha fatta in buona parte Sony, ma in fondo cosa cambierebbe se vincesse? Davvero pensate che il GOTY lo debba vincere il gioco migliore dell'anno? E qual è questo gioco migliore dell'anno? Chi ha deciso le nomination li ha provati tutti prima di scegliere? Ha cercato tra migliaia di uscite per capire quale fossero i titoli più validi? No, è semplicemente andato a pescare tra l'elenco dei maggiori successi dell'industria tradizionale e su quello si è basato. Ci sono giochi famosi che conoscono praticamente tutti i votanti e su quelli ci si orienta. Quindi il gattaccio lì sta benissimo, perché a suo modo è stato un titolo molto chiacchierato. E poi è così carino che solo a sentirlo miagolare ti fa sciogliere il cuore.

Certo, ogni tanto i TGA potrebbero tentare di dare una rappresentazione un po' più varia del medium videoludico, che a leggere quell'elenco pare che esistano solo gli action in terza persona, ossia che solo gli action in terza persona siano in grado di esprimere delle qualità ludiche tali da meritare di competere per il premio di gioco dell'anno. Ma anche questo, a ben vedere, è sottilizzare e dare importanza a qualcosa che non dovrebbe averne. Però, evidentemente, di qualcosa bisogna pur parlare per vivere prima che la singolarità ci distrugga tutti. Quindi speriamo davvero che vinca Stray, così di questa edizione dei TGA si parlerà per i prossimi vent'anni e i proprietari dei gatti inizieranno a trovare meno sgradevole pulire le lettiere.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.