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The Last of Us 2 e Cyberpunk 2077 sono dei buchi neri, non degli esempi che altri possano seguire

Fa sorridere leggere e ascoltare molti che indicano titoli quali The Last of Us 2 e Cyberpunk 2077 come esempi da seguire, quando in realtà sono dei buchi neri.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   26/06/2020

Per molti titoli quali The Last of Us 2 e Cyberpunk 2077 (ma anche Red Dead Redemption 2, tanto per citare un altro nome) sono degli esempi che anche altri publisher dovrebbero seguire. Idealmente è difficile dare torto a una posizione del genere, visto che stiamo parlando di due videogiochi qualitativamente superlativi (uno ancora solo sulla carta). Il problema è che sono anche dei buchi neri, ossia se provi a raggiungerli finisci quasi sicuramente per essere distrutto.

Per capire cosa vogliamo dire basti guardare quanto è avvenuto con un altro gioco buco nero: The Witcher 3. Quando è uscito tutti hanno iniziato a sperare che fosse preso a modello e che uscissero dei concorrenti che potessero tenergli testa. La critica lo ha adorato, il pubblico anche al punto che ancora oggi vende più che bene, reggendo quasi da solo i bilanci di CD Projekt. Dopo un tale successo in molti si aspettavano che altri si accodassero e provassero a fargli concorrenza. In fondo nel mondo dei videogiochi è sempre accaduto: esce Doom e ha un successo straordinario? Nei mesi / anni successivi arrivano decine di cloni e magari, tra una schifezza e l'altra, esce fuori un Duke Nukem 3D o l'Unreal della situazione; Super Mario Bros. vende milioni e milioni di copie? Ecco che negli anni successivi escono platform a fiotti. Pac-Man ha successo? Qualcuno comprerà sicuramente anche Luck Man o Suck Man.

Con The Witcher 3 però non è accaduto niente di simile. Dopo cinque anni il gioco di ruolo d'azione in terza persona di CD Projekt Red rimane quasi un unicum per l'intera generazione che va tramontando. Nessuno ha prodotto niente di simile e chi avrebbe potuto farlo, tipo EA con Bioware, se n'è guardato bene. L'unica che ci ha provato davvero a e CD Projekt Red stessa proprio con Cyberpunk 2077, che uscirà comunque cinque anni dopo l'ultima avventura di Geralt di Rivia. Come mai questa stasi?

Il motivo lo ha spiegato bene Shawn Layden, ex-presidente di PlayStation, che ha parlato pochi giorni fa di tripla A al collasso per colpa della crescita esponenziale dei costi di produzione. Titoli come Cyberpunk 2077 e The Last of Us 2 costano centinaia di milioni di euro e richiedono team di dimensioni spropositate per essere sviluppati. Semplicemente per un team più piccolo o anche equivalente, ma con alle spalle un publisher meno facoltoso (o disinteressato a certi modelli economici), non è possibile raggiungere quel livello produttivo e purtroppo il talento individuale non basta a compensare le minori risorse a disposizione. The Last of Us 2 lo fai solo se ti ritrovi nelle condizioni di Naughty Dog, ossia se sei Naughty Dog. Idem Cyberpunk 2077. Per gli altri team realizzare qualcosa di simile equivarrebbe a un suicidio.