Shawn Layden, ex capo di Sony PlayStation, è stato protagonista di un'interessante intervista a GamesIndustry sull'attuale stato dell'industria videoludica, proponendo anche una propria visione alternativa per garantire una maggiore sostenibilità ai progetti, come il fatto di creare giochi tripla A più brevi per contenere i costi.
Layden ha riferito come i costi di produzione per i giochi tripla A siano aumentati in maniera enorme in quest'ultima generazione e anche nella precedente, ricordando come si sia passati da budget massimi da un milione di dollari a costi che arrivano adesso normalmente tra 80 e 150 milioni di di dollari solo per quanto riguarda produzione e sviluppo, escludendo i costi di marketing.
Questo comporta anche un allungamento dei tempi di sviluppo che arrivano a cinque anni, oltre alle altre storture tipiche dell'industria videoludica come i turni di lavoro massacranti e il crunching. Non è una situazione sana e necessita di una sorta di reset, secondo Layden.
"Non credo che, nella prossima generazione, si possa prendere ancora questi numeri e moltiplicarli ulteriormente per due pensando di poter crescere in questo modo", ha affermato Layden. "Penso che l'industria in generale debba fermarsi un attimo e pensare a come svilupparsi, domandandosi cosa stiamo costruendo? Quali sono le aspettative del pubblico? Qual è il modo migliore per portare a termine la nostra storia e dire quello che vogliamo dire?"
Una soluzione, secondo Layden, potrebbe essere ridurre i contenuti dal punto di vista quantitativo: "È difficile raggiungere le 50 o 60 ore come obiettivo per ogni avventura, perché in questo modo il gioco diventa molto più costoso. Inoltre, se questo dev'essere un elemento di base, si rischia anche di chiudere fuori le possibilità di accesso al mercato per autori e storie interessanti che non raggiungono tale scala, dobbiamo rivalutare questo aspetto".
Secondo Layden, insomma, si potrebbe tornare ai giochi tripla A che durano meno, magari fino a 12 o 15 ore: questo consentirebbe non solo di evitare un aumento progressivo e folle dei costi di produzione e degli sforzi degli sviluppatori su lunghi archi d tempo, ma potrebbe anche aprire a una maggiore varietà di esperienze di gioco e storie differenti, che possono essere raccontate e messe in scena meglio in una cornice temporale più contenuta.
Shawn Layden ha lasciato Sony nell'ottobre 2019 e secondo alcuni è stato cacciato per la confusione nella gestione della transizione generazionale o per delle guerre interne con altri manager, ma in ogni caso sembra aver mantenuto una certa lucidità nella visione complessiva dell'industria videoludica.