30

The Outer Worlds fu originariamente presentato come “Fallout incontra Firefly”, ha spiegato Tim Cain

Tim Cain ha spiegato che originariamente The Outer Worlds fu presentato agli editori come l'incontro tra la serie Fallout e Firefly.

The Outer Worlds fu originariamente presentato come “Fallout incontra Firefly”, ha spiegato Tim Cain
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   06/07/2023

Tim Cain sta continuando a raccontare su YouTube le storie legate ai suoi progetti che si estendono su circa quaranta anni di carriera. Nell'ultimo video ha parlato di come fu presentato The Outer Worlds agli editori come "Fallout incontra Firefly".

The Outer Worlds è stato un grande successo
The Outer Worlds è stato un grande successo

I fan di Obsidian Entertainment chiedevano da anni che allo studio fosse permesso di dare un seguito a Fallout: New Vegas, per molti il Fallout migliore dell'era Bethesda.

Quando nel 2018 fu annunciato The Outer Worlds, molti riconobbero subito alcune delle caratteristiche del gioco di ruolo tanto amato, e presero a definirlo come una specie di seguito spirituale di quell'esperienza, garantendogli una nomea positiva che l'ha portato a vendere milioni di copie.

Di fatto Non andarono troppo lontani dal vero, visto che Tim Cain stesso, il director del gioco, nonché padre della serie Fallout, lo aveva presentato ai publisher come una sintesi tra il mondo post apocalittico di Fallout e Firefly, serie fantascientifica di Joss Whedon risalente al 2002 che non ebbe grande fortuna. Raccontava di una banda di ribelli e fuorilegge dalla battuta facile.

L'humor di Firefly è facilmente rintracciabile anche in The Outer Worlds, di cui è in lavorazione un seguito ufficiale. Comunque sia il video di Cain è interessante anche per altri motivi, visto che racconta l'esperienza di costruire i mondi dei videogiochi. Considerando quanti ne ha creati e il successo che alcuni di questi anno avuto, si tratta di consigli preziosi. Interessante anche la parte sul creare giochi accessibili da tutti, che non significa banalizzarli, ma solo renderli meno ostici così che tutti possano viverne l'esperienza.