26

Trump: la Commissione sulla Sicurezza nelle Scuole scagiona i videogiochi

I lavori della Federal Commission on School Safety sembrano scagionare in gran parte i videogiochi come possibili cause scatenanti per le sparatorie nelle scuole.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   20/12/2018

Le tragiche sparatorie nelle scuole hanno sconvolto nuovamente gli Stati Uniti, come quella recente presso la Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, e alla ricerca di cause e responsabili su cui puntare il dito il presidente Donald Trump ha citato subito anche i videogiochi violenti come possibili fattori scatenanti di questi eventi, ma la stessa Commissione sulla Sicurezza nelle Scuole organizzata dalla sua amministrazione sembra andare contro a questa ipotesi.

Si sono conclusi i lavori di ricerca della Federal Commission on School Safety con la pubblicazione di un lungo resoconto che potete leggere a questo indirizzo (in PDF). All'interno di questo, il ruolo dei videogiochi violenti come possibili fattori scatenanti, o addirittura cause degli atti tragici come le sparatorie nelle scuole viene pesantemente ridimensionato. Nel capitolo "Violent Entertainment and Rating Systems" vengono riportate varie tesi, come quella del ricercatore Dr. Rowell Huesmann sui media che possono creare degli "script di comportamento violento" che potrebbero portare a effettive aggressioni, tuttavia non sarebbe un processo così automatico e scontato. Vengono inoltre riferite le tesi del Dr. Christopher Ferguson che riferisce come gli studi sui media violenti abbiano portato a risultati contrastanti, con quelli che sostengono un collegamento diretto tra videogiochi e violenza nella vita reale che non sono risultati replicabili. La conclusione di Ferguson è che il dibattito sulla violenza nei media tende a rappresentare una distrazione da fattori molto più importanti in questo senso.

La Commissione, in sintesi, ha trovato che i videogiochi sono molto meno dannosi di altre forme di intrattenimento: anche solo per quanto riguarda i media solo il 68% dei prodotti videoludici contengono scene violente, a fronte del 90% dei film. Inoltre, sembra che il sistema di classificazione ESRB sia particolarmente radicato nel mercato e nelle abitudini dei cittadini degli USA: "stando a un sondaggio del 2016, l'86% dei genitori con figli che utilizzano videogiochi conoscono il sistema ESRB e il 73% sostiene di valutare l'acquisto anche in base a quello".

Insomma, tra le varie cause potenzialmente scatenanti le tragiche sparatorie sembra che la Commissione tenda ad escludere un collegamento diretto con i videogiochi, che erano invece stati tra i primi imputati dallo stesso Trump poco dopo gli eventi, evitando invece accuratamente di prendere in considerazione un maggiore controllo sulla diffusione delle armi come possibile via da intraprendere per cercare di prevenire situazioni del genere. Speriamo che i lavori della commissione possano suggerire delle soluzioni in questo senso.

Trump: la Commissione sulla Sicurezza nelle Scuole scagiona i videogiochi