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TSMC si difende: Huawei ha cercato di aggirare il ban con un prestanome, gli USA lo sapevano

Huawei avrebbe tentato di aggirare le restrizioni statunitensi sull'esportazione di chip IA, commissionando a un cliente la produzione di un processore simile al suo Ascend 910B: TSMC aveva avvisato gli USA.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   23/10/2024
Il logo TSMC

Il Financial Times riporta che Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ha segnalato al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti un possibile tentativo da parte di Huawei di eludere le restrizioni sull'esportazione di chip IA.

Secondo la segnalazione di TSMC, un cliente avrebbe commissionato la produzione di un chip con un design molto simile all'Ascend 910B di Huawei, un processore ad alte prestazioni per l'addestramento di modelli di linguaggio di grandi dimensioni. L'apparizione di un cliente con un design così avanzato ha destato sospetti, facendo pensare a un possibile tentativo di Huawei di aggirare le restrizioni.

Il tentativo di aggiramento delle sanzioni

L'Ascend 910B è la risposta di Huawei ai processori NVIDIA, ma la sua produzione, affidata a SMIC, ha finora registrato un basso rendimento, con solo il 20% dei chip funzionanti. Questo ha reso difficile per Huawei raggiungere l'obiettivo di sostituire gli NVIDIA A100 utilizzati in Cina.

Il chip Huawei Ascend 910
Il chip Huawei Ascend 910

Le sanzioni imposte dagli USA vietano però ai produttori di chip come TSMC di fornire processori IA avanzati alle aziende cinesi, inclusa Huawei. Inoltre, è fatto divieto di utilizzare tecnologia o attrezzature americane per produrre chip destinati a Huawei o ai suoi prodotti.

Nei giorni scorsi, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha avviato un'indagine su TSMC per presunti rapporti con Huawei volti a eludere il ban. Questa indagine si basa su sospetti relativi a diverse modalità con cui TSMC potrebbe aver facilitato Huawei nel superare le restrizioni imposte dal governo statunitense. Lo scoop del Finalcial Times, però, potrebbe ribaltare la prospettiva e le possibili responsabilità.

Al momento, né il Dipartimento del Commercio né Huawei hanno commentato la notizia. TSMC ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcuna indagine in corso e ha ribadito di non fornire più chip a Huawei da settembre 2020.

In attesa di ulteriori sviluppi, fateci sapere nei commenti che cosa ne pensate della vicenda.