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Un giovane su 10 ruba o si indebita per acquistare microtransazioni, dice uno studio

Microtransazioni e casse premio sembrano essere sempre più un problema per il pubblico giovane, che è spinto a indebitarsi o sottrarre denaro di nascosto ai genitori.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   24/12/2020

I risultati di uno studio britannico sull'acquisto di microtransazioni e casse premio dimostrano tendenze preoccupanti per il pubblico, con un giovane su 10 che di fatto ruba soldi o si indebita per poter effettuare gli acquisti.

Lo studio riportato dalla Royal Society for Public Health non riporta precisamente il metodo adottato e il campione utilizzato per il sondaggio, ma mostra comunque dei risultati decisamente inquietanti. In base a quanto emerso da questo studio, circa uno su sei giovani (teenager minorenni), ovvero il 15% degli intervistati, ha sottratto soldi ai genitori senza il loro consenso per acquistare microtransazioni almeno una volta.

Oltre a questo, uno su dieci (11%) ha utilizzato la carta di credito dei genitori per acquistare fondi da utilizzare nelle microtransazioni, mentre il 9% ha chiesto in prestito soldi che non ha poi potuto restituire sempre per l'acquisto di contenuti in-app o nei giochi. Addirittura, sono stati registrati anche tre casi in cui le famiglie hanno dovuto ricorrere a una sorta di ipoteca sulle case per poter ottenere finanziamenti atti a coprire i costi.

Sono risultati decisamente in linea con una ludopatia dilagante anche tra i più giovani, a cui l'uso delle microtransazioni può essere associata. Oltre il 90% degli intervistati sostengono che l'uso degli acquisti in-app come casse premio e simili dovrebbero essere associati al gioco d'azzardo e regolamentati di conseguenza.

In generale, la maggior parte dei partecipanti al sondaggio hanno inoltre riferito che i giochi utilizzati contengono elementi di "pay to win", ovvero la necessità di acquistare microtransazioni per poter essere vincenti, specialmente in ambito competitivo, oltre al fatto che le possibilità di ottenere oggetti di valore è bassa, lasciando un senso di frustrazione che tuttavia è compensato dalla spinta continua verso nuovi acquisti, data dal modo in cui le microtransazioni sono presentate e inserite nei giochi.

Proprio pochi giorni fa, abbiamo riportato il caso di un bambino americano che ha speso 16.000 dollari in microtransazioni su iPad senza ricevere alcun risarcimento, mentre al riguardo FIFA 21 è tornato di nuovo sotto accusa in USA per i presunti aumenti di difficoltà per favorire gli acquisti in-app.

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