Valve non è contenta dei dati rubati agli utenti Steam dal client dell'Epic Games Store e sta compiendo accurate indagini per capire cos'è successo e come muoversi.
Recentemente si è scoperto che il client dell'Epic Games Store sottrae senza permesso alcuni dati di Steam dai computer degli utenti, accedendo a DLL e certificati di root, e aprendo il file localconfig.vdf, apparentemente senza il necessario consenso.
Epic Games ha risposto alle accuse affermando che si tratta di un problema del client che risale ai primi giorni di Fortnite e che presto sarà risolto, mentre il VP of engineering Daniel Vogel e il CEO di Epic Tim Sweeney hanno provato a rassicurare gli utenti su quanto accaduto. Peccato che Valve non sia affatto contenta della situazione.
Stando a Doug Lombardi di Valve, Steam salva dei dati localmente sui computer degli utenti, come l'elenco dei giochi posseduti e la lista amici, in modo simile a quanto succede con i cookie dei browser. Si tratta di dati privati cui altri programmi non dovrebbero semplicemente accedere e che non dovrebbero essere caricati su servizi di terze parti. Insomma, gli unici che dovrebbero poterli aprire sono i legittimi proprietari.
Epic Games di suo è tornata sull'argomento affermando che l'importazione della lista amici da Steam avviene solo con l'esplicito permesso degli utenti e che il client di Epic Games Store fa una copia criptata del file localconfig.vdf, ossia lo utilizza in modo sicuro. Le informazioni vengono inviate a Epic solo se l'utente decide di importare la lista amici, senza peraltro fornire altri dati. Valve di suo preferirebbe che Epic non toccasse il file localconfig.vdf, e che usasse invece le API di Steam. Epic però è riluttante a utilizzare API e codice di terze parti.
Insomma, la questione è davvero intricata e non è chiaro cosa farà Valve da qui in poi. Teoricamente potrebbe anche portare in tribunale Epic Games, ma staremo a vedere.