I videogiochi non si fermano in Australia: nonostante la pandemia, in questo territorio il mercato ha fatto segnare una crescita degli incassi pari al 29%, per un totale di 141,9 milioni di dollari nell'anno fiscale che si è concluso il 30 giugno 2020.
In realtà la sostanziale modifica delle abitudini e la tendenza a trascorrere molto più tempo in casa ha prodotto un po' dappertutto effetti del genere, vedi gli Stati Uniti dove oltre la metà degli americani ha fatto uso di videogiochi durante il lockdown.
"Sebbene la pandemia abbia colpito gran parte della forza lavoro australiana, l'industria videoludica ha dimostrato grande resistenza adattandosi facilmente a un lavoro più flessibile, da remoto, ottenendo risultati molto positivi", ha scritto la Interactive Games & Entertainment Association.
Stando ai dati raccolti da questa organizzazione, il settore dei videogame in Australia ha mantenuto una solida capacità di creare e mantenere posti di lavoro: il 76% delle aziende ha dichiarato di non prevedere tagli, il 67% di voler effettuare delle assunzioni nel 2021.
"C'è l'immediata opportunità di creare un'industria videoludica da un miliardo di dollari in Australia e giocare un ruolo importante nell'ottica di rivitalizzare l'economia australiana", ha dichiarato Ron Curry, chief exec di IGEA.