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Videogiochi PEGI 18 equiparati ad alcol, gioco d'azzardo e pornografia dal Moige

"Venduti ai minori", l'ultima indagine del Moige, rivela che più di un commerciante su due vende prodotti vietati ai minori ai minorenni.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   20/10/2021

Il Moige, Movimento Italiano Genitori ha condotto un'indagine, denominata "Venduti ai minori", che rivela come più di un commerciante su due venda prodotti vietati ai minori a persone minorenni. I videogiochi con classificazione PEGI 18 vengono in questo caso equiparati ad alcol, gioco d'azzardo e pornografia.

In realtà i giochi PEGI 18 non sono vietati ai minori, non sono previste sanzioni per chi li vende ai minorenni e dunque la classificazione ha in questo caso uno scopo puramente informativo, che lascia ai genitori (anche quelli del Moige, evidentemente) la responsabilità di controllare ciò che acquistano e utilizzano i loro figli.

Di seguito il testo del comunicato stampa con i dettagli sull'indagine, effettuata in collaborazione con l'istituto Piepoli su di un campione composto da oltre mille minori di età compresa fra i 10 e i 17 anni, intervistati in tutta Italia.

Alcuni dei prodotti oggetto della rilevazione, come alcol, fumo, gioco d'azzardo, pornografia, sono vietati per legge a chi non abbia almeno 18 anni, mentre per quanto riguarda la cannabis light e i videogiochi 18+ addirittura siamo di fronte ad un vuoto normativo, perché è assente il divieto per legge e le relative sanzioni.

I dati confermano una vendita piuttosto diffusa di prodotti vietati tra i minori in Italia, nonostante i divieti di legge. La diffusione è certamente legata alla facilità con cui riescono ad avervi accesso, con più della metà dei commercianti che non verifica l'età di chi compra, e vendono senza problemi anche ad acquirenti palesemente al di sotto dell'età consentita.

Ad esempio, il 57% degli intervistati dichiara che al momento dell'acquisto di bevande alcoliche il venditore non ha verificato la sua età, percentuale che sale al 62% per il tabacco e le sigarette e addirittura al 71% per le infiorescenze di cannabis light.

"I minori non possono subire un abuso commerciale lesivo della loro salute da parte degli adulti. L'indagine fa emergere dei dati preoccupanti - commenta Antonio Affinita, Direttore generale del MOIGE - Dinanzi alla vendita ai minori di prodotti che sono dannosi per la loro salute non esistono giustificazioni: non è accettabile che ci siano commercianti che vendono prodotti vietati senza verificare l'età e contro le norme vigenti a loro tutela."

"Altrettanto gravissimo è il vuoto normativo riguardo a cannabis light e videogiochi classificati dal Pegi come +18: per entrambi i prodotti sono inesistenti le norme e le sanzioni per chi vende ai minorenni. Occorre con urgenza un intervento legislativo. Auspichiamo che le filiere produttive di tali prodotti lavorino di più per la sostenibilità sociale di essi, affinché siano realmente accessibili solo a clienti adulti."

"Come genitori ci rivolgeremo da subito a Parlamento e Governo affinché si attivino norme, sanzioni e controlli più stringenti e rigorosi, al fine di tutelare il benessere psico-fisico dei minori, evitando che adottino comportamenti devianti o che sviluppino dipendenze."