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Xbox contro PlayStation: 11 membri del Congresso USA accusano Sony di violare l'antitrust

Prosegue e si amplifica la battaglia politica tra Microsoft e Sony, con 11 membri del Congresso USA che chiedono di indagare su Sony.

Xbox contro PlayStation: 11 membri del Congresso USA accusano Sony di violare l'antitrust
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   28/03/2023

Sembra proprio che la battaglia tra Xbox e PlayStation stia assumendo sempre più caratteristiche anche politiche, con ben 11 membri del Congresso USA, appartenenti a entrambi gli schieramenti, che hanno firmato una lettera in cui chiedono di indagare su possibili pratiche scorrette di Sony in Giappone, anche contrarie alle leggi antitrust.

L'accusa era partita dalla senatrice Maria Cantwell, che nei giorni scorsi aveva fatto presente alla rappresentante del commercio USA, Katerine Tai, la possibilità che Sony stesse attuando pratiche scorrette portando a un vero e proprio monopolio da parte di PlayStation, che avrebbe in mano addirittura il 98% del mercato console "high end".

A questa prima richiesta hanno fatto seguito alcune lettere da parte di ben 11 membri del Congresso, appartenenti sia allo schieramento dei Repubblicani che dei Democratici, nelle quali si chiede un'indagine approfondita sulle pratiche commerciali di Sony in Giappone, che potrebbero violare le norme antitrust vigenti in tale paese con il risultato di danneggiare Microsoft e Xbox.

"L'effettiva politica di non procedere nelle indagini attuata dal governo giapponese sulle pratiche di Sony rappresenta una vera barriera alle esportazioni USA, con impatti reali su Microsoft e molti sviluppatori e publisher statunitensi che vendono sul mercato globale ma vedono i loro ricavi depressi in Giappone da queste pratiche", si legge in una lettera inviata dalla parte repubblicana.

Sebbene sia poco chiaro come tutto questo possa avere riflessi effettivi su un mercato estero, che ha semplicemente seguito finora lo stesso trend che impera in tale area geografica da decenni, la situazione è molto particolare per diversi motivi. Intanto, sembra che la politica USA stia scoprendo adesso il peso e il valore del mercato videoludico anche in termini di risorsa per l'economia interna.

C'è poi da dire che il tutto è chiaramente una sorta di propaggine della battaglia tra Sony e Microsoft sull'acquisizione di Activision Blizzard, partita con le richieste di "giusta competizione" avanzate da Sony a FTC e CMA e arrivata ora alla risposta per via politica da parte di Microsoft, visto anche come si continui a basarci sulla strana catalogazione di mercato console effettuata da tali organi antitrust, che di fatto esclude Nintendo e PC riportando tutto alle sole Xbox e PlayStation. Nel frattempo, l'acquisizione ha recentemente incassato un buon punto a favore dalla stessa CMA britannica, secondo la quale questa non riduce la competitività.