I dati di vendita del mercato videoludico europeo di settembre dipingono un quadro alquanto curioso: da una parte abbiamo Starfield sulla vetta della classifiche di vendite, a riprova di quanto era attesa la nuova epopea nello spazio di Bethesda, dall'altra troviamo Xbox Series X e S che non solo non hanno visto i loro numeri crescere, come è lecito aspettarsi al lancio di un'esclusiva di grossa portata, ma addirittura hanno registrato un calo delle vendite del 35% anno su anno.
Insomma, appare chiaro che qualcosa nel vecchio continente non funziona come dovrebbe per Microsoft, specialmente per quanto riguarda lato marketing e comunicazione. Anche perché dall'altra parte troviamo PS5 che, nonostante un 2023 un po' meno ricco del solito lato esclusive e con l'ultima uscita ormai a giugno, a settembre è stata in grado di registrare in Europa un +175% anno su anno. Va detto che nello stesso periodo dello scorso anno le scorte nei negozi erano decisamente scarse, ma parliamo comunque di un risultato notevole.
Merito della fidelizzazione degli utenti dopo i successi di PS4? Sicuramente è un fattore da tenere in considerazione, ma la differenza più grande la si vede soprattutto nella comunicazione. Tralasciando gli annunci fatti con freddi post sul PlayStation Blog, Sony sa bene come spingere l'acceleratore quando serve, ricordiamo ad esempio iniziative particolari come le PS5 piazzate nelle grandi città o più recentemente i cartelloni 3D di Marvel's Spider-Man 2 a Roma, la onnipresente presenza del marchio PlayStation nella Champions League e in televisione con ammiccanti spot pubblicitari. O ancora, i numerosi bundle lanciati sin dal lancio con alcuni dei titoli più venduti nel nostro mercato, come quello con EA Sports FC 24 ad esempio.
Tutti investimenti da decine di milioni di dollari, ma che poi all'atto pratico sono indispensabili per valorizzare la console e le sue esclusive. E, come dimostrano i dati di vendita, fanno la differenza eccome.
È tempo di accelerare sul marketing, partendo dal Game Pass e i giochi Activision Blizzard
C'è da dire che Microsoft dal canto suo sta perseguendo una strada differente da PlayStation, meno hardware-centrica rispetto al passato e maggiormente basata sui servizi, con Xbox e PC Game Pass che rappresentano la punta di diamante dell'offerta verdecrociata e potenzialmente la "migliore esclusiva" su cui può puntare Microsoft.
Una strategia che sulla carta non fa una piega, eppure anche da questo punto di vista Microsoft sembra affidarsi maggiormente al passaparola positivo, almeno in Europa, anziché a un po' di sano e aggressivo marketing. E risultati anche in questo caso non sembrano particolarmente soddisfacenti. Da Redmond non ci sono stati aggiornamenti in merito dai 25 milioni di abbonati di gennaio 2022 e lo scorso mese è stato smentito il raggiungimento dei 30 milioni di iscritti, segno che nell'ultimo anno e mezzo non ci sono stati decisi passi in avanti.
L'acquisizione di Activision Blizzard in tal senso porterà nei mesi dei grandissimi benefici, basti pensare alla valanga di giochi più e meno recenti che affolleranno il catalogo del servizio e di come questo diventerà il modo più economico per giocare Call of Duty, Diablo e tutti i giochi futuri dell'editore di Santa Monica, nonché quello più versatile grazie al cloud gaming tramite dispositivi portatili e smart TV.
Tuttavia senza un campagna marketing martellante e capillare, in grado di parlare al pubblico su più livelli, si rischia di non capitalizzare tutto questo grande potenziale, così come, ricollegandomi all'apertura dell'articolo, in parte sembrerebbe essere successo con Starfield. Ben venga il trailer live action lanciato oggi da Xbox, ma solo patto che sia un punto di partenza in vista di sforzi comunicativi maggiori da parte del colosso di Redmond nei prossimi mesi.