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Yakuza, il team vuole evolvere: addio alla cadenza annuale?

Il team di Yakuza e Lost Judgment ha intenzione di evolvere e liberarsi dalla cadenza annuale delle uscite per poter migliorare i suoi prodotti.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   06/09/2021

Il team di Yakuza e Lost Judgment ha grandi ambizioni per il futuro e per conseguire i suoi obiettivi ha intenzione di evolversi ripensando il suo approccio allo sviluppo e alla cadenza delle uscite, abbandonando la cadenza annuale che lo ha costretto a riciclare parti de gioco per ottimizzare le tempistiche.

Questo è quanto emerso dalle dichiarazioni del producer di Lost Judgment, Kazuki Hosokawa, durante una lunga intervista con il team di Yakuza di Multiplayer.it a cura del nostro Vincenzo Lettera. Per l'occasione si è parlato di come i precedenti progetti del team fossero ambientati a Kamurocho, la fittizia città a luci rosse che è un punto fisso del franchise, sia per una precisa scelta del team che per la necessità di ottimizzare le risorse e i tempi di sviluppo. Limiti che tuttavia il team di Yakuza vuole assolutamente superare in futuro:

"Abbiamo sempre lavorato con limiti di tempo e di risorse, ma se in futuro vogliamo espandere la serie e i nostri giochi forse è arrivato il momento di ripensare al nostro approccio allo sviluppo e alla cadenza delle uscite.", spiega Hosokawa. "È arrivato il momento di evolvere come team e ne stiamo discutendo in vista dei prossimi progetti."

Yakuza Like a Dragon
Yakuza Like a Dragon

Insomma il team di Yakuza sembrerebbe avere tutte le intenzioni di espandersi e ottimizzare il suo approccio allo sviluppo, il che potrebbe portare a una cadenza di uscita più regolare ed evitare/limitare il riciclo di asset, come accaduto fin troppo volte nella serie Yakuza. E magari portare alla realizzazione di un progetto ambientato fuori dal Giappone.

Un'altra motivazione dietro a questa evoluzione probabilmente quella di migliorare il processo di doppiaggio e localizzazione. Come sappiamo Lost Judgment arriverà in tutti i mercati il prossimo 24 settembre, cosa mai successa in precedenza con gli altri progetti dello studio. Un obiettivo sicuramente apprezzabile ma che ha creato non pochi grattacapi.

"Dicevamo di non vedere l'ora di pubblicare il gioco in tutto il mondo, ma dietro le quinte c'era il caos. Mentre cercavamo di dare l'impressione che le cose stessero andando per il meglio, in verità stavamo correndo a più non posso, cercando di coordinare e finalizzare tutto per tempo", spiega Hosokawa.

"L'adattamento occidentale adesso procede di pari passo con lo sviluppo del gioco e così, ogni volta che lo sviluppo della versione giapponese rallentava finiva per impattare sulla tabella di marcia per la localizzazione delle restanti lingue. Oltre a questo c'è da considerare che la versione asiatica è supervisionata dallo studio giapponese, mentre dell'edizione occidentale se ne occupa la divisione internazionale di SEGA, e per via della differenza di fuso orario tra i diversi studi seguire e coordinare tutto è stato complesso."