Nel 2010 parlammo in un numero della rubrica Underground di un gioco chiamato The Journey Down: Over the Edge. Era un'avventura grafica pixellosa, al cento per cento old school ma percorsa da un guizzo di originalità narrativa che prometteva molto bene. D'altronde era solo l'inizio di una storia tutta da raccontare. Oggi il team di sviluppo SkyGoblin ci propone una versione completamente rivisitata di quel primo esperimento riuscito: nasce così The Journey Down - Chapter One. Parleremo dopo di cosa è cambiato rispetto alla prima versione, disponibile gratuitamente sul sito degli sviluppatori.
Prima facciamo la conoscenza del protagonista, Bwana, uno sfaccendato tiratardi che insieme al fratello Kito gestisce una pompa di benzina sommersa dai debiti che offre anche voli charter, se non mancassero i pezzi necessari a far decollare l'unico aereo a disposizione. I due non sembrano comunque prenderla male e rimandano la ricerca di una soluzione a giorni migliori.
Una notte però si presenta loro Lina, un'intrigante ricercatrice universitaria della vicina città di St. Armando, interessata a un antico libro che, guarda caso, possedeva proprio Capitan Kaonandodo, mentore di Bwana e Kito ed ex proprietario della stazione di rifornimento. Grazie a quel libro Lina potrebbe raggiungere la misteriosa Underland, di cui perfino la legge vieta di parlare. Fiutando la possibilità di fare quattrini e di ritrovare lo scomparso Kaonandodo, Bwana si offre di accompagnare Lina fino ai confini di Underland con il suo aereo. Ma come in tutte le trame che si rispettino, c'è sempre un cattivo pronto a mettere i bastoni tra le ruote all'eroe. E in questo caso si tratta proprio del proprietario della società elettrica che tiene in ostaggio la città di St. Armando e ha quasi fatto fallire l'attività di Bwana e Kito che, siamo sinceri, perdeva già benzina da tutte le parti.
Jamming giù al molo
Tutta l'avventura di The Journey Down - Chapter One ruota intorno alla ricerca dei pezzi necessari per rimettere in volo lo sgangherato aereo di Bwana e Kito rovistando nei dintorni di Kingsport Bay. Rispetto alla versione freeware del gioco sono state aggiunte alcune schermate con nuovi enigmi, ma soprattutto si è passati da una grafica pixellosa in 2D a sfondi ad alta definizioni disegnati a mano su cui si muovono gli splendidi modelli 3D dei personaggi, impreziositi da un impeccabile cell-shading e da animazioni fluide che di rado si vedono in questo genere di giochi.
I personaggi d'altronde sono l'attrazione principale del gioco. Guardandoli da vicino a molti di voi torneranno in mente le maschere mortuarie di Grim Fandango. Infatti è stato proprio quella splendida, malinconica avventura ad accendere nella mente degli sviluppatori l'idea di usare delle maschere africane per i volti dei protagonisti. Il risultato è sorprendente: la ricerca fatta su questo genere di accessori tribali ha permesso di realizzare volti molto diversi gli uni dagli altri e tutti ugualmente affascinanti. A questo si aggiunge un doppiaggio inglese favoloso che dà finalmente voce alla parlata unica di ogni personaggio, con accenti e riferimenti culturali che fanno il giro dell'Africa passando naturalmente dalla Giamaica. Aggiungiamo poi a ogni personaggio tic, paure e fissazioni e avremo un cast memorabile come quello delle vecchie avventure Lucas.
Il grande pregio degli sviluppatori è stato quello di non trascurare nessuno dei personaggi minori, neppure di quelli ai quali è affidata una sola battuta, e di restringere il campo d'indagine a poche schermate, così che tutti possano raccontare la loro storia e offrire a Bwana l'occasione rivelare la sua personalità. Ci troviamo perciò in un mondo molto ristretto ma ben definito, scanzonato e leggero, dove la tensione è disinnescata dall'ironia di Bwana e di Kito, che riescono nel difficile compito di strappare qualche risata ad alta voce. L'insolita alchimia di The Journey Down - Chapter One deve comunque molto alla buona integrazione tra l'ambientazione vibrante e originale un sistema di gioco che risale agli albori delle avventure grafiche. Perciò via di puzzle nel prossimo paragrafo.
Quando finisce così, non finisce così
Purtroppo però, una volta guadagnato il cielo e provato il brivido di avventurarsi verso una zona proibita, il primo capitolo di The Journey Down - Chapter One termina. E noi abbiamo speso solo due ore nel suo mondo di tipi insoliti e ritmi africani. Quando uscirà il secondo episodio non è dato saperlo.
Questo non può che penalizzare un gioco altrimenti potente, ricco di personaggi memorabili e che promette avventure in luoghi ai confini della realtà. A questo punto è anche giusto sottolineare che per un gioco che appena decolla (in tutti i sensi) ci lascia a bocca asciutta, si potevano realizzare sequenze cinematografiche meno goffe e fondali più dettagliati. D'altronde in molti casi è questo il prezzo da pagare per essere sviluppatori indipendenti; siamo convinti che una presentazione tanto stilosa con doppiaggi così ambiziosi abbai spremuto il tempo e le energie degli SkyGoblin. Probabilmente il successo o meno di questo primo capitolo decreterà se non il futuro dell'avventura, almeno i tempi con cui sarà completata. Se sborsare o meno i soldi richiesti e tuffarsi in due ore di gioco per poi accantonare Bwana e soci fino a nuova comunicazione, è una scelta che solo voi potete fare. Lasciateci però dire che se la spesa non vi pesa, sono ore trascorse alla grande.
Conclusioni
Che voto sofferto. The Journey Down - Chapter One è un'avventura originale per tema e ambientazione, popolata di personaggi vibranti, uno su tutti Bwana, l'irresistibile protagonista. Il sistema di gioco classico è un invito a lasciarsi prendere per mano e si adatta bene a giocatori di ogni tipo. I puzzle hanno una struttura prevedibile, ma sono integrati molto bene nella trama, e spesso presentati da un punto di vista insolito. Il divertimento è tutto nel pizzico di lucida follia che il giocatore deve trovare dentro di sé per risolverli. Le poche schermate permettono di concentrarsi su tutti i personaggi senza trascurare nessuno, e quando finalmente l'obiettivo principale è raggiunto, ci sentiamo già a casa nel mondo di Bwana e Kito. Purtroppo quel momento coincide anche con la fine di questo primo capitolo, che dura giusto un paio d'ore. Considerando l'ottima presentazione e il doppiaggio di gran classe, non ci sono dubbi che SkyGoblin sia un gruppo determinato a portare fino in fondo il progetto, ma quando uscirà il prossimo episodio non ci è dato saperlo. Perciò abbiamo tenuto il voto in apnea, sotto la linea del paffuto 8, in attesa che questa stilosa avventura possa emergere del tutto spinta dalla sua trascinante vitalità.
PRO
- Doppiaggio fenomenale
- Protagonista memorabile (ma promuoviamo tutto il cast)
- Ambientazione originale
- Trama e puzzle vanno a braccetto
CONTRO
- Due ore di gioco sono poche
- Non sappiamo quando uscirà il secondo capitolo
- Sequenze cinematografiche appena passabili
- Sfondi poco dettagliati
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM 2 GB
- Scheda video GeForce 8800 GT
- Sistema operativo Windows Vista
Requisiti minimi
- Processore 1.08GHz o superiore
- RAM 1 GB
- Scheda video compatibile con Direct X 9.0c
- Sistema operativo Windows XP SP 2+, Vista, 7