Lo scorso anno, per la precisione a giugno, gli sviluppatori di Rubicon Entertainment hanno pubblicato un titolo dotato di un umorismo un po' particolare, con unità di soldati che parlavano in stile "Popeye" e che, in una campagna composta da venti livelli man mano più complessi, dovevano sconfiggere i propri avversari seguendo le meccaniche classiche degli strategici a turni. La cura per i particolari era ineccepibile: ogni scenario vantava terreni sopraelevati che moltiplicavano l'efficacia delle armi e il loro raggio d'azione, oppure fosse in cui accadeva l'esatto contrario, o ancora corsi d'acqua che rallentavano i movimenti.
Allo stesso modo, durante il turno proprio era possibile non solo muovere e attaccare con le truppe a disposizione, ma anche utilizzare le basi e il denaro guadagnato per creare nuovi soldati e nuovi veicoli, mandare gli ingegneri a conquistare le postazioni nemiche e così via. Great Little War Game, insomma, rappresentava tutto ciò che gli appassionati del genere potevano desiderare da un prodotto mobile, e non a caso si parla di una conversione del gioco per PlayStation Vita, grazie all'interesse da parte di Sony per il franchise. A un anno di distanza, ecco il bis: Great Big War Game arriva su App Store forte di numeri indiscutibili, nella fattispecie una campagna in single player composta da cinquanta missioni, che si traducono in oltre quaranta ore di gameplay, una modalità skirmish per affrontare missioni singole e il multiplayer sia di tipo "pass & play" sullo stesso dispositivo che online asincrono.
More of the same
In termini strutturali, Great Big War Game appare praticamente identico al primo episodio, anche se si è deciso di puntare un po' di più sulle scenette "comiche" fra una missione e l'altra. Una volta iniziata la missione si procede come al solito, muovendo le proprie unità ed eventualmente attaccando quelle nemiche durante il turno, per poi passare la palla all'IA che farà altrettanto. Non è sempre chiarissimo, in verità, l'obiettivo che bisogna perseguire: in alcuni casi si devono spazzare via tutti gli avversari, in altri invece conquistare determinate postazioni oppure eliminare un singolo bersaglio, e così via.
Diciamo che un recap nella schermata di pausa non sarebbe stato male. Gli appassionati di strategici sanno perfettamente che, man mano che i livelli si fanno più complessi, si allunga anche la durata dello stage; e il titolo di Rubicon Entertainment non fa eccezione: già dopo pochissimi livelli vi troverete ad affrontare partite da trenta minuti o più, che fortunatamente possono essere completate in più sessioni grazie alla funzione di salvataggio istantaneo. Questo fattore non ci aveva entusiasmato in Great Little War Game, se ben ricordate, perché troviamo che un aumento graduale del minutaggio rappresenti una soluzione più "digeribile" per quello che in ogni caso è un mobile game, con tutto ciò che ne consegue, e va fruito come tale. Non ci sono novità sostanziali per quanto concerne le unità in campo, ma è stato inserito un interessante sistema che ci consente di potenziare ogni soldato grazie all'uso delle stelle guadagnate durante le missioni, fattore che assumerà maggiore importanza man mano che ci addentreremo nella lunga campagna. Quanto al comparto tecnico, purtroppo anche qui le novità latitano: al di là dell'alta risoluzione, lo stile grafico è rimasto lo stesso (carino ma non entusiasmante) e il risultato generale è talvolta un po' "sporco" e confusionario.
Conclusioni
Pur ponendosi come il più tradizionale dei "more of the same" rispetto al primo episodio, Great Big War Game ha l'indubbio merito di mettere sul piatto una campagna in single player estremamente corposa, con cinquanta missioni che diventano fin da subito piuttosto lunghe e impegnative, e ci terranno occupati per oltre quaranta ore. La modalità skirmish e il multiplayer, sia in locale che online, completano il quadro di una produzione particolarmente sostanziosa e duratura, che farà di certo la felicità degli appassionati di strategici a turni. Il nuovo sistema di potenziamento ci permette finalmente di ottenere unità più efficaci nel lungo periodo e dunque di giocare sulla qualità piuttosto che sui meri numeri per avere ragione degli avversari, ma in linea di massima, anche tecnicamente, Rubicon non ha cambiato molto, anzi.
PRO
- Campagna davvero corposa e impegnativa
- Nuovo sistema di potenziamento delle unità
- Interessanti modalità extra
CONTRO
- Pochissime novità in termini di gameplay
- Le missioni diventano molto lunghe fin da subito
- Stile grafico controverso, serviva un cambiamento