Uscito nel luglio 2009 a seguito di uno sviluppo accompagnato da un clamore obiettivamente fuori parametro, The Conduit non seppe raccogliere il successo sperato, anche a causa di un giudizio generale della critica tutt'altro che entusiasta. A distanza di quattro anni, High Voltage Software ha deciso di tornare sul luogo del delitto, e con il supporto di War Drum Studios (già dietro le quinte dell'ottima conversione iOS di GTA: Vice City) dona nuova vita al proprio titolo con un'esclusiva versione Android per device Tegra 3.
Sangue dal muro
The Conduit HD mette l'utente nei panni dell'agente speciale Ford, dapprima incaricato di recuperare un dispositivo altamente tecnologico dalle mani di un'organizzazione terroristica ma che ben presto si ritroverà invischiato in un pasticcio di cospirazioni governative ed invasioni aliene. Come è facile intuire, la traballante trama del titolo originale è stata mantenuta integralmente in questa nuova incarnazione per Android, così come la discutibile cifra stilistica che ne caratterizza il design, con un protagonista che più anonimo non si può e nemici ed armi che non fanno trasparire nemmeno un briciolo di personalità.
Per certi versi già datato all'epoca della sua uscita su Wii, il titolo di High Voltage Studios non è certo migliorato con l'età, anche se un buon sfruttamento del chip Tegra 3 contribuisce a risollevare la situazione perlomeno dal punto di vista prettamente tecnico. Sul Nexus 7 che abbiamo utilizzato per la prova, The Conduit HD gira davvero bene, con un frame rate sempre stabile ed un impianto grafico senza dubbio notevole per gli standard del mobile gaming, nonostante qualche bruttura di troppo in termini di qualità delle texture e presenza di aliasing. Sotto questo profilo, il team di War Drum Studios dà una nuova conferma delle proprie abilità nel gestire motori grafici importanti, e non gli si può certo imputare la colpa della qualità della materia di partenza. Dove invece gli sviluppatori avevano le mani libere, i risultati sono stati molto più limpidi, a cominciare dall'adattamento dei controlli al touchscreen. Con una mossa molto intelligente, è stata eliminata del tutto la possibilità di saltare, aggiungendo delle rampe nelle zone in cui nella versione originale era necessario prodursi in qualche balzo. Continuando in un processo finalizzato a togliere il maggior numero possibile di tasti virtuali dallo schermo, le granate si lanciano con un doppio tap, la ricarica dell'arma avviene automaticamente quando si passa qualche secondo di inattività, e persino l'atto stesso di fare fuoco viene affidato di default alla CPU: con questa impostazione, dunque, il software si occupa di sparare ai nemici quando questi sono nel mirino, dando un'ulteriore mano agli utenti meno esperti o semplicemente più pigri. Le ampie possibilità di personalizzazione dei controlli consentono comunque di avere un classico pulsante per sparare, di attivare o meno la mira assistita ed altro ancora: manca purtroppo un'opzione per modificare la posizione degli stick e dei tasti virtuali, assenza che si fa sentire specialmente per quanto riguarda il comando deputato all'attivazione dello zoom del mirino, inspiegabilmente posto nell'angolo più lontano dello schermo rispetto agli altri input.
Ancora, la reattività dei controlli ci è parsa lontana dall'essere ottimale, elemento che fortunatamente non pregiudica più di tanto il gameplay visto che quasi mai vengono richiesti movimenti fulminei. Svuotato completamente della modalità multiplayer (presente invece nell'originale per Wii), The Conduit HD affida tutto il peso della sua longevità alla campagna in solitario, invero non ottenendo il supporto sperato: le nove missioni in cui è suddivisa la storia non impegnano molto a lungo -complice anche un'intelligenza artificiale dei nemici davvero scarsa- peraltro confermando le dubbie qualità stilistiche del prodotto anche per ciò che concerne il level design. Sostanzialmente privo di acuti e con diversi momenti più tediosi del necessario, The Conduit HD ha perlomeno indovinato in pieno la maniera di offrirsi al pubblico: scaricando gratuitamente l'applicazione da Google Play, si ha la possibilità di giocare liberamente le prime due missioni, dopo di che il software richiede un pagamento per sbloccare i successivi tre livelli o per rendere disponibile il pacchetto completo. Da segnalare anche la presenza nel menu principale di un negozio nel quale acquistare (sempre con soldi veri) tutta una serie di trucchi per rendere il gioco ancora più facile di quanto non sia già.
Conclusioni
The Conduit HD, dal punto di vista meramente tecnico, è una conversione assolutamente di buon livello: graficamente fila liscio come l'olio, ed il sistema di controllo è ben studiato e personalizzabile secondo le proprie esigenze, contemplando persino l'utilizzo di un gamepad esterno. Trattandosi di una conversione di un FPS vecchio di quattro anni e nemmeno troppo riuscito, però, il gioco lascia indubbiamente a desiderare per molti aspetti di design e di gameplay sui quali è difficile soprassedere. Con i primi due livelli disponibili in maniera gratuita, tuttavia, è un titolo che consigliamo di scaricare a tutti i possessori di device Tegra 3, che possono farsi un'idea prima di sborsare un solo centesimo.
PRO
- Tecnicamente valido
- Ampia personalizzazione dei controlli
- I primi due livelli sono gratis
CONTRO
- Design davvero mediocre
- Gameplay con poco mordente
- Non particolarmente longevo