Il primo Zeno Clash fu pubblicato nel 2009. Gli allora sconosciuti ACE Team, un gruppo di sviluppatori cileni alla sua prima opera, regalarono al mondo dei videogiochi una piccola perla piena di creatività e di idee innovative, il cui fascino era concentrato su un sistema di combattimento profondo e sullo stile grafico decisamente originale e fuori da ogni schema, oltre che sulla trama adulta e accattivante.
Se vogliamo lo stesso si ripeté con l'uscita del loro secondo titolo, Rock of Ages, di tutt'altro genere (nei panni di una sfera bisognava arrivare a sfondare alcune roccaforti) ma sempre estremamente ricercato dal punto di vista artistico. Zeno Clash II riparte dal primo capitolo, ma tenta la strada del free roaming invece di adagiarsi sulla vecchia struttura lineare a livelli. La storia riprende da dove avevamo lasciato il buon Ghat, protagonista del primo e anche di questa avventura, e inizia dall'alleanza con PadreMadre, il boss finale dell'originale, nata per poter sconfiggere il Golem, nemico apparentemente invincibile che vorrebbe portare un po' di ordine in questo mondo barbaro e senza leggi, dove la popolazione prende decisioni facendo a cazzotti. Purtroppo va subito notato che il lato narrativo è più debole rispetto a quello del primo Zeno Clash e che, nonostante qualche colpo di scena, di cui ovviamente non vi parleremo per non anticiparvi nulla, la trama si limita a essere il classico salvataggio della situazione. La scelta di creare un mondo più aperto ha anche rarefatto il racconto, con risultati poco incisivi che un po' cozzano con la bellezza scenografica del pianeta Zenozoik. Insomma, sembra quasi che ACE Team abbia voluto sacrificare parte di uno dei suoi punti di forza per cercare di sperimentare un gameplay più accattivante e rendere onore al mercato attuale. A noi non resta che prenderne atto e cercare di scoprire se ne sia valsa la pena.
Liberi da cosa?
La prima domanda da porsi di fronte alla ristrutturazione di un videogioco è se il processo ha funzionato, o se per strada si è perso qualcosa. Zeno Clash era sostanzialmente un picchiaduro in prima persona che non veniva certo penalizzato dai livelli chiusi. Anzi, forse proprio la linearità di fondo che lo caratterizzava permetteva di valorizzarne le virtù che risiedevano altrove.
Il free roaming è una scelta di campo che comporta dei grossi rischi. In Zeno Clash II le mappe sono aperte e liberamente esplorabili. Il giocatore va in giro per partecipare all'ennesima rissa, per cercare qualche arma, qualche totem delle abilità e... per nient'altro. Le singole aree sono soltanto dei grossi anelli di una catena che non ha molto da offrire, se non in termini di composizione del paesaggio, di cui parleremo più avanti. Sinceramente parlando, dopo un po' che si gioca non si capisce veramente a cosa sia servito sfondare la linearità, visto che le interazioni possibili con gli elementi sparsi per lo scenario sono limitatissime e il fulcro del gameplay rimane il combattimento. Oltretutto l'esplorazione è un po' penalizzata per via della pessima mappa, davvero poco funzionale e inadeguata per un titolo simile, visto che manca di ogni informazione dettagliata che possa aiutare il giocatore ad aggirarsi per un mondo aperto senza perdersi. Insomma, gli stimoli all'esplorazione sono davvero miseri e poco importa ottenere una buona arma o trovare l'ennesima conchiglia piena di rifornimenti; tanto ciò che conta è soprattutto saper tirare pugni e calci come se non ci fosse un domani.
Questioni di feeling
Fortunatamente ACE Team non ha toccato il sistema di combattimento e, anzi, ha lavorato parecchio per migliorarlo, rendendolo più vario grazie a nuove combo e qualche aggiunta laterale. Come accadeva nel primo Zeno Clash, anche in questo secondo capitolo prendere a pugni i nemici regala grosse soddisfazioni (molte di più che usare le armi da fuoco). Il combattimento è estremamente fisico e ha parecchie sfaccettature.
Ghat può colpire in vario modo con pugni e calci, caricare attacchi in corsa, schivare le mosse degli avversari con movimenti rapidi, oppure pararne i colpi cercando contemporaneamente di contrattaccare. Non mancano prese, particolarmente soddisfacenti (con tanto di pile driver) e non manca un ricco campionario di armi da corpo a corpo, utili soprattutto contro i nemici più grossi (prendere un martellone gigantesco e agitarlo contro i nemici dà le sue soddisfazioni). Esplorando, Ghat ottiene i classici punti esperienza, toccando dei totem, che può spendere per migliorarsi. Una delle caratteristiche introdotte in Zeno Clash II è il carisma, che ha una funzione specifica nell'economia di gioco, perché apre a un'altra novità: gli alleati. Nel corso della sua avventura, Ghat può assoldare alcuni alleati per aiutarlo nelle risse. Purtroppo, molti di questi, solitamente i migliori, accetteranno di seguirlo e di aiutarlo solo se si disporrà di un livello di carisma adeguato. Altrimenti si rifiuteranno categoricamente di muovere un dito. In altri casi, fortunatamente, l'aiuto sarà contestuale alla situazione e non ci verrà negato (ad esempio entrando nelle prigioni, quasi all'inizio del gioco, si potrà liberare un prigioniero che si dimostrerà ben felice di accompagnarci). Gli alleati rimangono sul campo di battaglia finché non hanno esaurito la loro energia, quindi scompaiono per ritornarne dopo essersi curati.
L’ombrello sulla macchina da cucire
Dal punto di vista tecnico Zeno Clash II è una gioia da vedere. La sua forza non sta certo nella ricchezza dei modelli tridimensionali o in chissà quale capacità di sfruttare le moderne schede grafiche, quanto nella ricercatezza dei suoi elementi scenografici, con le diverse aree che sembrano uscite da un quadro surrealista (si percepisce l'amore del graphic designer per la pittura).
In generale possiamo affermare che per la terza volta nella sua storia, ACE Team ha dimostrato che si può realizzare qualcosa di visivamente meraviglioso senza per forza dover dare alla tecnologia usata una connotazione muscolare. Tra guglie di edifici folli, che danno alle città un aspetto arcigno ma morbido allo stesso tempo, e paesaggi delicati ma dai tratti arditi, popolati da strani animali, Zeno Clash II è un viaggio nell'impossibile che rende benissimo dal punto di vista meramente turistico. Speriamo soltanto che la prossima volta si riesca ad armonizzare una tale ricchezza visiva con delle meccaniche free roaming adeguate. Come ultima annotazione, riportiamo che il gioco prevede una modalità cooperativa che consente di andarsene in giro a fare risse insieme a un altro giocatore umano. Come al solito, giocare insieme a qualcun altro aumenta il divertimento e, in questo caso, rende più digeribili alcuni dei limiti di cui abbiamo parlato nel corpo dell'articolo.
Conclusioni
Zeno Clash II non riesce a essere convincente come lo era il capitolo precedente. Probabilmente ACE Team ha azzardato un passo troppo lungo, tentando di abbracciare un tipo di meccanica, quella free roaming, che troppo facilmente crea più problemi di quelli che risolve. Contemporaneamente non ce la sentiamo di penalizzare troppo il gioco, perché in fondo sa offrire ottimi momenti e mantiene un sistema di combattimento che non troverete in nessun altro titolo. Insomma, non siamo sicuramente di fronte all'eccellenza, ma per tredici euro e poco può valerne la pena giocarci.
PRO
- Il sistema di combattimento
- Lo stile grafico ricercato
- Il prezzo budget
CONTRO
- Le meccaniche free roaming sono mal implementate
- La trama è stata troppo sacrificata
- La mappa è davvero inutile
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
- Sistema operativo Windows 8
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP, Vista, o Windows 7
- Processore: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz o AMD Athlon X2 4800+
- RAM: 2 GB
- Scheda video: ATI 3850HD 512 MB o NVIDIA GeForce 8800 GT 512MB
- Spazio su disco: 4GB
- DirectX: 9.0c
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 280