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Accadde in un garage

Il mondo dei videogiochi visto dal lato degli sviluppatori riserverà delle sorprese?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   22/05/2013

Game Dev Tycoon di Greenheart Games è proprio ciò che il titolo suggerisce: un gestionale dedicato alle software house. Il tentativo è quello di rendere in meccaniche videoludiche il mondo dello sviluppo dei videogiochi visto dall'interno.

BioShock Infinite rosica!
BioShock Infinite rosica!

Si parte in un garage, con un mercato piccolo e formato da poche macchine di riferimento. Le tecnologie a disposizione sono scarse e si lavora essenzialmente da soli, sperando di riuscire a produrre un titolo di successo, cercando nel frattempo di fare qualche lavoretto per tirare a campare e di fare ricerche a livello tecnologico per migliorare i prodotti offerti. Chiuso il primo titolo si ha quindi l'emozione di inviarlo alle varie testate specializzate che dovranno giudicarlo, determinandone il successo o meno. Arrivati i voti non resta che attendere la risposta del mercato per poi dedicarsi allo sviluppo di un secondo titolo... e poi di un terzo, di un quarto e così via fino ai blockbuster ultra commerciali tripla A. Come funziona lo sviluppo? In modo molto semplice e intuitivo. Per prima cosa occorre scegliere il genere, l'ambientazione, la piattaforma su cui pubblicare e il motore da utilizzare, senza dimenticare di dare un nome alla propria opera. Quindi si passa allo sviluppo, diviso in tre fasi distinte che possiamo dividere in progettazione, sviluppo vero e proprio e affinamento. Ognuna ha tre voci da occupare e vari extra selezionabili, che però vanno prima ricercati. All'inizio c'è un solo sviluppatore disponibile, ma salendo di livello e allargando l'attività se ne potranno assumere altri, che potranno essere assegnati ai singoli aspetti della produzione. Il nostro piccolo studio di sviluppo deve crescere con il mercato, che diventerà sempre più complicato a causa dell'aumento delle macchine da gioco, della necessità di fare marketing, della definizione delle dimensione dei progetti, dell'aumento di complessità delle tecnologie usate e così via. Lo scopo è ovviamente vendere copie e fare soldi, cercando di stare sul mercato con prodotti validi ed evitando di fallire. Da un certo punto in poi si potrà lavorare anche per dei publisher, limitando i ricavi sulle singole copie vendute, ma aumentando enormemente le vendite stesse. Insomma, riusciremo a diventare la Valve della situazione?

Vittime o carnefici?

Game Dev Tycoon deve gran parte della sua fama a un gesto apparentemente inconsulto del suo sviluppatore, Greenheart Games, ossia il rilascio di una versione pirata su Torrent... per provare a frenare la pirateria. La particolarità di questa versione è che a un certo punto diventa impossibile andare avanti, perché un messaggio a schermo ci avvisa che, nonostante il successo tra i videogiocatori, il software creato è stato piratato al punto da aver stroncato le vendite e aver fatto fallire la software house. Questa piccola protezione, che mirava solo a mostrare praticamente come la pirateria possa uccidere il mercato videoludico e danneggiare i singoli sviluppatori (non certo le multinazionali), ha prodotto dei risultati davvero sorprendenti, portando molti pirati a entrare in contraddizione con quelli che solitamente sono i principi sbandierati per giustificare il proprio essere ladri. Molti videogiocatori infatti, credendo che la pirateria fosse una feature del gioco e che ci fosse qualche modo per combatterla, hanno iniziato a chiedere sul forum ufficiale come poterla arginare per poter andare avanti. Insomma, il paradosso dei pirati che sperano di poter battere la pirateria per poter finire un videogioco piratato ha portato a una rappresentazione quasi parodistica degli "eroi della libertà di espressione e diffusione del software", con molti che hanno iniziato a chiedere allo sviluppatore di creare un aggiornamento per permettere di ricercare dei DRM per... fermare i pirati. Sì, proprio le tanto vituperate protezioni contro cui ogni volta che se ne parla c'è un'alzata di scudi imponente, ben oltre la ragionevolezza, perché sarebbero un attentato a non si sa bene quale diritto acquisito. I fatti brevemente narrati hanno avuto una risonanza così forte da aver portato alcuni canali di scambio di software illegale a rimuovere Game Dev Tycoon dai loro circuiti e a far chiedere a molti se in fondo i videogiocatori non meritino di essere trattati con tanto sospetto da parte delle software house e dei publisher, visto che rubano in modo massiccio anche titoli che costano quanto un paio di cappuccini.

Dal lato dello sviluppo

Game Dev Tycoon nasce evidentemente con la voglia di andare oltre il gameplay casual di Game Dev Story per sistemi mobili. Greenheart Games è riuscita a rendere abbastanza bene la storia e la crescita del mercato videoludico, con la sua problematica frammentazione, creando allo scopo un flusso di eventi collaterali che fanno da sfondo all'azione principale. Il problema però è che di fronte a tanta buona volontà e tante buone idee, spesso la realizzazione è troppo sbrigativa.

La software house è cresciuta
La software house è cresciuta

Proviamo a spiegarci meglio con un esempio concreto. Come già detto, sviluppato un videogioco bisogna attendere i giudizi della stampa specializzata, espressi nei classici voti, e poi saggiare le reazioni del mercato. Il problema è che le reazioni della critica sono molto ballerine ed è difficile determinare un modus operandi per fare bene (è un qualche messaggio nemmeno troppo occulto?). Spesso sembra che i voti vengano dati a caso anche se si sono applicate tutte le accortezze necessarie, investendo ad esempio in un nuovo motore grafico e assegnando sviluppatori di alto livello ai vari aspetti della produzione. Insomma, in molti frangenti si è costretti a domandarsi come mai non si siano raggiunti i risultati sperati, ma non esistono nel gioco strumenti che permettano di capirlo. Bisogna andare a intuito. Ma l'intuito paga? Non sempre. Ad esempio non è chiaro come mai in una partita la realizzazione di un simulatore di vita per PC ci abbia resi ricchi, mentre nella successiva abbia prodotto un numero irrisorio di copie vendute e giudizi tiepidi. È vero che a volte il motivo dell'insuccesso è evidente (se si produce un simulatore horror per una console portatile non bisogna attendersi grosse vendite), ma in molti casi ci si trova con insuccessi inspiegabili, mentre in altri con successi altrettanto inspiegabili. Alla lunga la percezione della casualità in certe meccaniche finisce per indispettire e alienare l'interesse nei confronti del gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (66)
8.4
Il tuo voto

Game Dev Tycoon è un titolo divertente ma con qualche limite strutturale di troppo per poter ambire a essere più di un passatempo. La ricercata simulazione delle dinamiche del mondo dei videogiochi, visto dal lato dello sviluppatore, non va mai veramente a fondo e si limita a sfiorare la superficie di tutte le meccaniche che si instaurano all'interno di uno studio e dei suoi rapporti con l'esterno. Insomma, sembra quasi avere paura di poter alienare un pubblico di non amanti del genere gestionale e per questo propone un gameplay sicuramente molto scorrevole, ma a tratti superficiale, incapace di andare troppo oltre le dinamiche casual di Game Dev Story per sistemi mobile, pur pretendendo di essere più accurato. Speriamo in un seguito che possa sistemare molti dei difetti illustrati, perché le potenzialità per una serie esplosiva ci sono davvero tutte. Intanto però, ci troviamo di fronte a un prodotto passabile e basta, che merita l'acquisto solo se si ritiene interessante l'idea di saltare per qualche ora dall'altra parte della barricata.

PRO

  • Il gameplay è immediato
  • Dura più di qualche ora se ci si lascia prendere
  • Costa davvero poco

CONTRO

  • Per molti versi è troppo superficiale
  • Alcune dinamiche sono oscure

La recensione di Game Dev Tycoon, il gioco che più di tutti ha fatto male alla pirateria.