L'ambientazione è quella di un futuro non molto lontano. Greg e Chloe si incontrano in un parco: lei ha qualcosa di importante da dirgli, tuttavia sembra che la questione sia spinosa. Alla fine la discussione viene rimandata, ma succede qualcosa: mentre la ragazza si allontana, viene investita da un fascio di luce che genera un tremendo lampo bianco.
Greg la vede letteralmente scomparire e poi viene spinto via dall'esplosione, per risvegliarsi qualche giorno dopo in ospedale. I medici gli dicono che ha subito un lieve danno cerebrale, ma che per il resto dovrebbe star bene. Il punto è che però nessuno si ricorda di Chloe, neppure gli amici del protagonista. Che fine ha fatto? Perché qualcuno sta cercando di cancellarla dalla sua vita? Ma, soprattutto: esiste davvero? È questo l'incipit di Lost Echo, un'avventura per i dispositivi iOS che si dimostra ambiziosa fin dalle prime battute ma che, per tutta la sua durata (circa tre ore) si mantiene invece in un equilibrio precario, quello che generalmente distingue le produzioni tripla A da alcuni titoli indipendenti. Eppure i valori in campo sono indiscutibili, in primis un comparto tecnico che vanta scenari estremamente puliti e dettagliati, caratterizzati da un ottimo design "futuristico", che si muovono durante le inquadrature con una fluidità e una precisione che raramente abbiamo visto in ambito mobile. Le sequenze che ci vengono proposte assumono spesso i connotati di un esercizio di stile in termini di regia, che poi sfocia in dialoghi purtroppo solo testuali (e solo in inglese) che sanno intrigare e anche strappare qualche sorriso, ma che in generale la tirano un po' per le lunghe e non ci pensano nemmeno lontanamente a considerare la natura "portatile" dell'esperienza.
Lost Echo piacerà sicuramente agli appassionati di avventure, pur senza brillare in termini di gameplay
Un futuro da toccare
Dicevamo dell'equilibrio precario. Gli splendidi scenari di cui abbiamo parlato si contrappongono a modelli poligonali che spesso e volentieri sanno di vecchio: privi di dettagli, pieni di spigoli, animati in modo appena sufficiente. La direzione si sofferma giustamente su alcune inquadrature, ma poi si dimostra troppo frettolosa durante uno scambio che avrebbe avuto bisogno di maggiore consistenza, come ad esempio l'incontro iniziale fra Greg e Chloe; ma gli esempi sono svariati.
C'è insomma tanto di buono in questo titolo di esordio di KickBack sulla piattaforma iOS, ma contemporaneamente ci sono elementi che sanno d'ingenuo e che andavano curati meglio. Uno di questi è l'interfaccia, completamente basata sul touch screen e in verità molto intuitiva: bisogna toccare un punto sullo schermo perché il personaggio si muova in tale direzione, con un doppio tocco per correre e la pressione simultanea di due dita per evidenziare tutti gli elementi interattivi. Il problema è che la connotazione tridimensionale non sempre rende semplice muoversi da una zona all'altra, e bisogna dunque procedere un po' a tentoni, specie in alcune location. Le meccaniche tradizionali delle avventure "punta e clicca" vengono riproposte in Lost Echo senza particolari variazioni sul tema, non fosse per l'inserimento di qualche minigioco. Il gioco scorre in modo discretamente piacevole, senza acuti dal punto di vista del gameplay e con qualche sezione più oscura delle altre, ma in genere risulta difficile rimanere bloccati in una situazione. A tenere insieme tutte le parti dell'esperienza c'è la trama, che di per sé non è originalissima ma in determinati momenti sa anche sorprendere, lasciandosi seguire fino all'ultimo con sempre maggiore interesse. Merito anche dell'accompagnamento sonoro, di grande atmosfera.
Conclusioni
Lost Echo piacerà indubbiamente agli appassionati di avventure per via della trama, dei dialoghi talvolta brillanti e della generale consistenza dell'esperienza, che non si discosta dai binari classici ma sa giocare le proprie carte con un minimo di varietà. Tutti gli altri potrebbero trovare i ritmi del gioco troppo lenti, alcune sezioni un po' oscure e, in generale, il gameplay privo di acuti, semplicemente funzionale alla storia che ci viene raccontata, attraverso una regia che non trova soluzioni di continuità e che dunque in alcuni momenti si prende il tempo necessario per introdurre determinati concetti, in altri è un po' troppo frettolosa. Il risultato finale è comunque ricco di potenziale, peccato per quello che rimane inespresso.
PRO
- Trama interessante e coinvolgente
- Ottimi scenari poligonali
- Dialoghi ben scritti...
CONTRO
- ... ma completamente testuali e solo in inglese
- Personaggi bruttini a vedersi
- Gameplay funzionale alla storia, privo di acuti