Non sottovalutate Gauntlet. Oltre l'aspetto superficiale da hack'n'slash "dimesso", nell nuovo progetto di Arrowhead Game Studios, quelli di Magicka, c'è davvero di più. Lo spirito del vecchio coin-op targato 1989 è rimasto intatto, alta difficoltà compresa, il tutto irrobustito da una bella diversificazione dei quattro eroi che possiamo scegliere e da un percorso di potenziamento molto diversificato e funzionale. Peccato però che a tanta attenzione posta sulla personalizzazione e sulle dinamiche cooperative non corrisponda una ricchezza di contenuti che permetta al gioco di sopravvivere sul lungo periodo. Ma andiamo con ordine.
Quattro eroi all'interno di letali dungeon: torna Gauntlet, un classico degli anni '80
Nel nostro recente provato dell'Early Access ci aveva colpito l'interessante ed efficace diversificazione delle abilità dei quattro protagonisti. L'elfo è dotato di arco e frecce infinite, ma anche di una provvidenziale capriola per trarsi d'impaccio, senza dimenticare una granata dal generoso tempo di ricarica, da far rotolare in mezzo ai nemici o, meglio, da scagliare al posto di un semplice dardo. Il guerriero, il "tank" del gruppo, è perfetto per causare tanti danni stando in mezzo a decine di nemici con la sua ascia, col colpo veloce e leggero o con quello più potente ma lento e caricato. Se poi vogliamo intimorire le file avversarie possiamo caricarle direttamente come un toro infuriato.
La valchiria è simile al guerriero per il corpo a corpo dell'attacco normale, ma è più versata sugli attacchi dalla distanza, grazie allo scudo da lancio modello Capitan America e alla possibilità di effettuare un affondo con la lancia. Ma non possiamo non citare che lo stesso "scudo boomerang" può anche essere utilizzato con grande efficacia per ripararci dagli attacchi avversari. E poi c'è il mago che al pari dell'elfo condivide una impostazione quasi da shooter dual stick. Fuoco, ghiaccio e fulmine. Tre elementi, ognuno dotato di doppia modalità di fuoco (passateci il termine) da innescare mediante delle combinazioni di tasti non proprio immediate da utilizzare o meglio da memorizzare. Ma una volta imparato a dovere le combinazioni, il mago diventa forse il più divertente e gratificante da impersonare. Il mago è l'emblema dell'approccio cooperativo del gioco. Ad esempio può lanciare palle di fuoco singole o paraboliche dalla grande area di impatto, raggi di ghiaccio, fulmini ad area, o bolle protettive. Tutte tipologie di magie perfette in congiunzione con gli attacchi degli altri membri del gruppo. Di fatto, Gauntlet è un titolo che va giocato esclusivamente insieme ad altri amici: da soli vengono a galla in modo ancor più forte tutte le magagne del progetto Arrowhead Game Studios, a partire da un livello di difficoltà tarato su un approccio multigiocatore. Da soli la difficoltà normale è davvero impegnativa, quasi punitiva visto anche che se si muore per mano delle decine di nemici si torna all'inizio del livello. Non siamo ai livelli di un Dark Souls ma le prime partite possono essere un bel banco di prova per il sistema nervoso. Ovviamente in solitaria è possibile apprezzare maggiormente il percorso di crescita del personaggio tramite l'acquisizione delle competenze che premiano il giocatore con veri e propri perk che col tempo hanno un impatto notevole sul gameplay. Si ottengono facendo un po' di tutto: mangiando o distruggendo il cibo, uccidendo nemici a centinaia, morendo, facendo a pezzi tutto quello che "arreda" i livelli o chissà cosa altro. Sono tutte caratteristiche passive: è possibile ottenere danni ridotti, più tempo in forma eterea una volta morto, o minor oro perso dopo ogni dipartita. Oro che serve per comprare le reliquie, che danno bonus alle nostre statistiche ma anche efficaci e potenti artefatti. Sfortunatamente però tutta la personalizzazione del personaggio è solo estetica, niente quindi modifiche alle caratteristiche di base.
C'è quindi molto da sbloccare, soprattutto nell'ottica dei quattro personaggi da sviscerare a dovere. Purtroppo però Gauntlet non sembra molto ricco in termini di varietà e offerta ludica.
Le tre aree, divise a loro volta in quattro sezioni, con tanto di livello normale, livello speciale, arena e boss, benché differenti in termine di ambientazione e fauna da abbattere, danno l'impressione di esser tutte uguali. Lo spirito del gioco è quello e ruota su uccidere decine di nemici senza soluzione di continuità. Ma da subito si capisce che non siamo di fronte ad un Diablo qualsiasi, e dopo aver girato l'angolo e distrutto l'ennesimo nido di mostri dal quale escono a tempo nemici su nemici è possibile avvertire una certa stanchezza. C'è da dire che Arrowhead Games ha fatto tutto il possibile per allontanare questa sensazione, tra trappole, boss, stanze segrete, chiavi nascoste per aprire porte e via discorrendo, variando poi al massimo le fila nemiche nell'ottica dello schema carta-forbice-sasso delle abilità dei nostri eroi, ma davvero il senso di ripetitività è molto alto. Da soli quindi è quasi meglio non giocarlo. Insieme ad altri amici, il gioco esplode letteralmente, più però per la bontà dell'alchimia tra i protagonisti (ma anche per le "cattiverie" che è possibile mettere in atto, come distruggere il cibo ripristina energia) che per l'effettiva qualità (e varietà) dei contenuti offerti.
Nelle segrete stanze
A livello tecnico Gauntlet non è certamente un titolo esuberante e anche al massimo dettaglio non fa gridare al miracolo. Lande desolate, grotte infuocate o labirintici castelli sono ambientazioni davvero standard, ma pur non essendo particolarmente ispirate ci immergono efficacemente nel mood del gioco. Un'aspetto tecnico quindi decisamente funzionale a mettere in scena epiche battaglie con tonnellate di avversari a schermo, in cui però è facile perdersi anche giocando da soli, figurarsi in quattro. Anche perché la visuale dall'alto è davvero "molto in alto" per permettere di abbracciare una grande porzione dei dungeon, e questo può rendere un poco difficile l'ingresso in alcune stanze, celando alla vista i contorni della porta. Peccati veniali si capisce, ma quando si è circondati da mummie, demoni e via discorrendo può esser a volte fastidioso.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 2500K@4.4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 OC
- Memoria: 8 GB DDR3 1600MHz
- Sistema operativo: Windows 7 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: Intel Dual Core 2 Duo E4600 2.4 GHz OR AMD Athlon 64 X2 Dual Core 4800+ 2.5 GHz
- Scheda Video: Nvidia GeForce 9800 GT OR AMD Radeon HD 2600XT
- Memoria: 4 GB
- Spazio su disco: 2 GB
- Sistema operativo: Windows Vista 32-bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Dual-Core E6600 2.4 GHz OR AMD Dual-Core Athlon II X2 215 2.7GHz
- Scheda Video: Nvidia GeForce GTX 460 OR AMD Radeon HD 5870
- Memoria: 4 GB
- Spazio su disco: 40 GB
- Sistema operativo: Windows 7 64-bit
Conclusioni
Gauntlet riesce perfettamente nel (ri)mettere in scena le epiche battaglie nelle fumose sala giochi di ben venticinque anni fa e tenta anche di svecchiare una formula "troppo arcade" per questi tempi inserendo percorsi di crescita degli eroi decisamente interessanti. Peccato però che meccaniche intriganti solo se giocate cooperativamente siano inserite nel contesto di livelli sin troppo uguali a se stessi, poco stimolanti e ripetitivi sin da subito. Per questo si arriva alla fine più per provare le alchimie con gli altri giocatori che per vedere cosa si cela nei nuovi livelli.
PRO
- Dinamiche cooperative
- Il percorso di crescita dei quattro eroi
- Il mago!
CONTRO
- Vietato giocare da soli
- Ripetitivo e dal level design non memorabile
- Tecnicamente medio