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Sunset Overdrive, recensione

Esce finalmente il nuovo di Insomniac Games in esclusiva per Xbox One. Un po' di sole sulla next-gen?

RECENSIONE di La Redazione   —   27/10/2014

Sunset Overdrive è la storia di Insomniac che, dopo anni di esclusive con Sony e l'esperimento poco riuscito di Fuse, ha fatto il salto della barricata andando a sviluppare in esclusiva niente meno che per la neonata console di Microsoft, Xbox One. È anche la storia de Il Giocatore, così viene chiamato il protagonista nei sottotitoli del gioco, maschio o femmina che sia, catapultato in un'assurda situazione in cui una multinazionale, la Fizzco, crea e distribuisce sul mercato una bibita irresistibile che trasforma in mutanti tutti gli abitanti di Sunset City, lasciando ai sopravvissuti, gli unici che per qualche motivo non l'hanno bevuta il giorno del lancio, il compito di sopravvivere, appunto. Il Giocatore, invece, una volta creato con un veloce editor con due corporature diverse e una serie copiosa di volti e tagli di capelli, vuole riuscire a scappare dalla città a qualunque costo, dimenticandosi di tutto l'accaduto e dei coloriti personaggi che si sono divisi in quelle che sono tribù strampalate che si contendono il territorio della città combattendo contro le armate robotiche della Fizzco, i soldati e, ovviamente, i mutanti che sono ovunque e a migliaia.

Sunset City

L'ironia che pervade il gioco è una delle cose maggiormente riuscite di Sunset Overdrive, il quale è un fumetto pop dirompente, un'esplosione accesissima di colori che si spalmano in poster sulle pareti dei palazzi, in scritte giganti che scaturiscono da KABOOM e crepe nell'asfalto ogni volta che si esegue una combo o che si fa esplodere un contenitore della bevanda incriminata o uno qualsiasi delle decine di elementi interattivi su schermo. È a metà strada tra la celebrazione e la presa in giro della cultura "nerd" con le sue fissazioni per i fumetti, i film di fantascienza, la musica metal e il giocare di ruolo a tutti i costi, con un gruppo di sopravvissuti che si raduna in un castello medievale di cartapesta e che, armato di spade di gommapiuma, tenta inutilmente di riconquistare la civiltà. Ci sono anche studenti di Oxford tecnomaniaci, conturbanti e svestite latine protettrici di bambini indifesi e amanti di arti marziali che si sono rinchiusi in un museo di cultura orientale guidati da un generale che al comparire sulla scena strappa sonore risate, senza rovinarvi alcuna sorpresa. In questa valanga di coriandoli poligonali le meccaniche sono un'ovvia citazione a Jet Set Radio e tanti free roaming puramente action usciti negli ultimi anni, da Prototype a inFAMOUS, dei quali però non sposa minimamente la serietà dell'ambientazione o la volontà di narrare una storia che resta ancora più accennata del recente Dead Rising 3 che pure azzardava più finali diversi e alcuni comprimari davvero fuori di testa. Il protagonista affronta, in una mappa divisa in tre macro aree e che è a occhio vasta quanto quella di Grand Theft Auto IV, una serie di missioni principali che lo portano a cercare di sconfiggere la FIZZCO in qualche maniera passando da obiettivi che si sostanziano per la maggior parte in quest di raccolta oggetti, sconfitta nemici e scorta di personaggi o cose da un posto all'altro. La varietà, insomma, non è certo il piatto forte cucinato da Insomniac. L'azione, invece, è frenetica e divertente, sviluppata com'è in orizzontale e verticale con un metodo di controllo più complesso di quanto potesse sembrare inizialmente e che richiede continua attenzione per poter incatenare punteggi e poteri sempre più impressionanti. Ci si può spostare in fretta, infatti, per alcune roccaforti lungo la mappa semplicemente selezionando il punto d'arrivo, ma la maggior parte del tempo si usano i salti interminabili che si possono compiere, alternati al grind o lungo cavi della luce, marciapiedi, bordi dei tetti o addirittura le facciate dei palazzi o il pelo dell'acqua non appena si sblocca la relativa abilità.

Sunset Overdrive, recensione

Le superfici interattive sono tantissime, praticamente infinite, e il proprio personaggio non ci si aggrappa in automatico ma necessita sempre della pressione col giusto tempismo del relativo pulsante, la X per agganciarsi, alternata a quello del salto per rimbalzare da una parte all'altra e anche qui bisogna tenere d'occhio dove si atterra e il momento giusto per rimbalzare. Ci vuole un po' per prenderci la mano, quando lo si fa ci si trova in completo controllo dell'azione, la sola controindicazione dell'impianto prescelto è che, probabilmente consci della sua poca immediatezza, gli Insomniac hanno optato per un bilanciamento che, anche quando si accelera con il turbo attivo alla pressione di RB, a parte un effetto grafico e un leggero boost, non ci fa mai raggiungere velocità mozzafiato, ma si riesce sempre a tenere tutto sotto controllo, levando quel pizzico di frenesia in più che non avrebbe guastato soprattutto sulla lunga distanza. Nel totale, però, il gioco è spettacolare e funziona per larga parte, divertendo fino alla fine della storia (quasi nonsense) che si raggiunge in circa 15 ore e per tutto il tempo che si vuole poi dedicare a finire le quest, quasi tutte vai e distruggi/raccogli, e a trovare i collezionabili, senza però che mai si raggiunga una qualche forma di vero coinvolgimento emotivo o di vera esaltazione. Sunset Overdrive diverte molto, ma non lascia grandi segni in chi gioca e non prova quasi a innovare formule già provate altrove e in precedenza.

Sunset Overdrive è un carnevale poligonale in cui ci si diverte per ore senza perdere la testa

Meccaniche overdrive

La chiave di tutto il gameplay è in alto a destra, data da un fulmine che si riempie tutte le volte che si gioca con "stile" che conta quanto la potenza dei colpi sparati dalle decine di armi, quasi, tutte fuori di testa in puro stile Insomniac. Il fulmine si riempie fino a indicare quattro livelli per ognuno dei quali si attivano degli Overdrive, perk legati alle diverse azioni che il giocatore può compiere e che, ad esempio, fanno aumentare del 10% la salute dell'eroe quando grinda fino a raggiungere il primo livello di stile, al 20% al secondo livello e via fino al quarto.

Sunset Overdrive, recensione

Se ne possono combinare fino a sei diversi, facendo sì che il nostro avatar, compiendo le diverse azioni e aumentando il livello di stile tra salti, grind e uccisioni diventi una vera e propria macchina da guerra con un set che gli può far aumentare il potere delle armi a colpo singolo, ad esempio, combinato con un maggior quantitativo di punti vitali o un danno aumentato per certi tipi di arma, piuttosto che per certi tipi di nemici. Per far sì che ogni overdrive si potenzi fino al quarto livello, si devono spendere negli appositi negozi i tantissimi collezionabili da raccogliere ovunque da scarpe appese ai fili della luce, alle strisce di carta igienica dai lampioni, ai pupazzetti di plastica mascotte della FIZZCO svolazzanti e tanti altri, disseminati un po' ovunque e individuabili comprando le relative mappe che lasciano nascosti solo i punti panoramici legati al conseguimento di un obiettivo. Insomniac, quindi, si è preoccupata di legare la raccolta degli oggetti al potenziamento del personaggio, cosa assai saggia ma che viene vanificata dal fatto che il gioco è tutt'altro che impegnativo e che può essere tranquillamente finito semplicemente ottenendo quei miglioramenti che la trama propone in maniera naturale, lasciando ai perfezionisti dei punteggi ogni sorta di approfondimento, disperdendo un po' il potenziale di questo impianto.

Sunset Overdrive, recensione

Il tutto sarebbe rinforzato ulteriormente da quelli che si chiamano Potenziamenti, abbinati all'eroe che, ad esempio, fanno sì che i suoi colpi corpo a corpo generino fulmini o trombe d'aria, oppure che fanno sì che ad ogni rimbalzo si creino onde d'urto o fiamme o che, infine, lo rendano più resistente a certi tipo di attacco. Questi si sbloccano con la storia o il compimento di certe missioni e possono essere selezionati in un massimo di cinque categorie e uno per ognuna. Quando se ne sbloccano di nuovi una scritta in sovrimpressione ci avverte della possibilità ma, anche qui, trovati quei cinque che si confanno al proprio stile di gioco ci si dimentica persino di averli o di andarne ad esplorare altri, visto che tanto si fa tutto senza problemi. Anche il ricco gameplay, una volta sbloccato il doppio salto e la corsa sull'acqua, resta invariato fino alla fine e il modo di navigare attraverso la città diventa più spettacolare solo per la maggior pratica di chi gioca, ma non si evolve in maniera significativa nelle meccaniche né tanto meno nelle parti che si possano raggiungere della mappa che, sbloccata in tutte le sue parti, è completamente esplorabile dopo alcune ore di gioco.

Arsenale Insomniac

Come abbiamo detto ci sono le armi di Insomniac che vanno da orsacchiotti esplosivi, ai consueti raggi laser che si propagano da un nemico all'altro o gli spara fuochi d'artificio che lanciano in aria i nemici incendiandoli. Il team non si smentisce mai e oltre alla creatività mette i consueti livelli di potenza tra cui si passa semplicemente utilizzando le armi durante i combattimenti. Nuovi ordigni si conquistano con le quest, memorabile un cane robotico assassino che segue un gatto di peluche che il Giocatore lancia a mo' di bastone da riporto, mentre la maggior parte si comprano con le lattine dai negozianti che si ritrovano in ogni avamposto liberato e che abitano ogni sotto area della città che si sblocca col progredire della storia. In realtà, ci si trova sin troppo presto a usarne non più di un paio, evidentemente più potenti delle altri, così che solo i cacciatori di obiettivi saranno stimolati a potenziarne altre anche perché munizioni e ricariche per la salute si trovano un po' dappertutto, così come le lattine che fungono da moneta di scambio per comprarle (i soldi servono per comprare le centinaia di folli vestiti da indossare per puro gusto estetico). In alcune missioni bisogna proteggere i contenitori di liquido per i potenziatori dagli assalti degli OD, i mutanti, e per farlo si affronta una modalità tipo orda in cui si devono piazzare anche delle trappole sia automatiche che azionabili al salto.

Sunset Overdrive, recensione

Un piccolo diversivo che si ritrova anche in quelle sfide che costituiscono il gameplay dopo aver finito la storia e le sottoquest e che possono essere giocate una via l'altra confrontandosi coi punteggi dei propri amici online, mentre si ottengono armi e ulteriori pezzi d'abbigliamento (ce ne sono decine): ci sono anche sfide in cui raccogliere entro un certo tempo dei numeri posti su fili della luce e cornicioni; puntate di uno show televisivo in cui massacrare mutanti; sfide a tempo o legate all'utilizzo di alcune armi che si usano in particolari momenti della campagna single player. Queste costituiscono anche l'ossatura della modalità multiplayer, Chaos Squad, in cui sino a otto giocatori affrontano queste sfide in sequenza spostandosi da una parte all'altra della mappa (c'è un premio in denaro per il primo dei partecipanti che raggiunge la zona della sfida successiva) continuando a potenziare armi e ottenere soldi e lattine. Un contorno carino ma che dubitiamo possa coinvolgere sulla lunga distanza e una volta sbloccato tutto lo sbloccabile. Sunset Overdrive è dannatamente divertente, ma per quel piacere di un gameplay morbido e preciso che, aiutato dall'ottima grafica, vede esplodere su schermo centinaia di nemici in scritte, bonus, lattine e dollari roteanti in un'orgia che porta a giocare per raccogliere oggetti e fare sotto quest per tutto il tempo che letteralmente vola via. Si poteva fare di più però, trovare qualche elemento realmente innovativo ed evitare di relegare i potenziamenti delle altre armi al conseguimento di obiettivi quanto piuttosto per sconfiggere boss più ostici e più strutturati. Sunset Overdrive è spesso spettacolare, però, a parte un paio di guizzi e diversi momenti esilaranti dà il massimo quasi fin da subito rimanendo allo stesso livello per tutto il tempo, con variazioni sul gameplay distribuite col contagocce.

Obiettivi Xbox One

Alla fine della campagna e con circa due terzi delle sotto quest completate, ci siamo trovati con circa 450 dei 1000 punti obiettivo disponibili. Arrivare a 500 richiede un po' di furbizia e alcuni obiettivi "alimentari" che si possono ottenere piuttosto facilmente. Per arrivare a 1000, invece, è storia più complicata perché bisogna raccogliere le centinaia di collezionabili e pure i punti panoramici che però non si individuano sulla mappa. Ci mettete pure le partite in Chaos Squad in multiplayer e si capisce che arrivare al bottino pieno richiederà non meno di 30/40 ore di gioco (Sunset Overdrive ha un contatore di ore effettive di gameplay tra le pagine del menù).

Una città per grindare

Grandi polemiche sono state fatte per i 900p e i 30 fotogrammi al secondo con cui gli Insomniac renderizzano Sunset City, teatro di tutto il gioco. La risoluzione è stata privilegiata, ha detto il prode Ted Price, per favorire effetti speciali in post processing e il numero dei nemici presenti su schermo, che è effettivamente notevole anche perché si tratta di avversari che si arrampicano ovunque e che hanno un'intelligenza artificiale ben più sviluppata rispetto agli zombie di un Dead Rising 3, ad esempio. Le polemiche, a conti fatti, si rivelano del tutto superflue, Sunset da vedere è un'orgia di colori, esplosioni, animazioni certosine per il protagonista e per i tanti nemici che si differenziano anche nel numero e nei poteri in maniera soddisfacente, soprattutto in questo inizio next-gen. Il motore, tra l'altro, mette in pista le migliori texture viste in un gioco del genere su Xbox One, sia per definizione che per realizzazione e proprio questa cura generale rende estremamente piacevole girovagare per una città che però è popolata solo di mostri con praticamente nessun personaggio con cui interagire, fatti salvi sparuti gruppi di fuggiaschi da salvare che ci ricambiano con un premio in denaro. Tra casse che esplodono, dirigibili che saltano in aria, mostri e scintille, ci si diverte saltando in ogni dove con qualche micro rallentamento solo quando la conta degli elementi su schermo si fa davvero proibitiva. Il sonoro non è da meno con un'ottima selezione di brani punk rock ed effetti che distinguono armi, nemici e ambientazioni. Il gioco è tutto doppiato in italiano come tutte le produzioni tripla A pubblicate dai Microsoft Studios. Insomma nel complesso non si grida forse al miracolo, anche per lo stile scanzonato e volutamente dissacratore, ma quel che vedrete sul vostro schermo darà piena soddisfazione alle vostre aspettative nei confronti della nuova console Microsoft.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.1
Lettori (242)
8.0
Il tuo voto

Sunset Overdrive è un carnevale distruttivo e scanzonato, un concentrato di citazioni videoludiche infarcito di rimandi forse dispensati attenendosi a regole di gameplay rodate ma poco innovative. Ha un gameplay solido, arricchito da un sistema di potenziamenti tutt'altro che banale, ma la profondità dell'insieme non viene messa alla frusta dalle situazioni di gioco che restano un po' appese e prive di guizzi davvero memorabili. Tecnicamente ottimo, stilisticamente fuori di testa, il nuovo di Insomniac si lascia giocare fino alla fine e costituisce una valida alternativa a chi abbia già giocato Dead Rising 3 e voglia un tipo di divertimento scanzonato e in grado di strappare qualche risata. Si poteva fare di più, ma il potenziale per una nuova saga c'è tutto. Nel frattempo c'è di che sparare divertendosi per un buon numero d'ore con un arsenale che come al solito propone alcune tra le armi più assurde in circolazione.

PRO

  • Bello da vedere
  • Divertente da giocare
  • Tante armi e un sistema complesso di potenziamenti
  • Una grande mappa popolata da nemici ben animati e mossi da una buona intelligenza artificiale

CONTRO

  • Gameplay solido ma poco innovativo
  • Poca varietà nelle missioni
  • Troppo facile per sfruttare tutto l'armamentario e i tanti perk