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Elefante da battaglia

SEGA e Game Freak insieme per portare su PC e home console un platform vecchia scuola dallo stile grafico molto accattivante

RECENSIONE di Mattia Comba   —   22/07/2015

Una software house in cerca di una temporanea deviazione da un franchise che da troppi anni l'ha assorbita completamente e un publisher che tenta in tutti i modi di ritornare ai fasti di un tempo, in un genere che ne ha segnato crescita e declino. Sono queste Game Freak e SEGA, due tra i nomi più conosciuti dagli amanti dei videogiochi insieme alle loro creature di successo, rispettivamente Pokémon e Sonic the Hedgehog che hanno segnato l'adolescenza di più di una generazione di giocatori. Dopo essersi dedicata per un quarto di secolo alla portatile Nintendo, la software house nipponica approda su PC e home console con un platform colorato e ricco di stile, mettendo al centro della scena Tembo: The Badass Elephant, un pachiderma che è un mix tra Dumbo e Rambo, un eroe atipico, sgraziato e maldestro pronto a buttarsi a capofitto nella sua avventura tra livelli bidimensionali belli da vedere, prigionieri da salvare e un esercito di scalmanati assetati di potere. Non tutto è riuscito come sembra, comunque, visto che, pad alla mano, alcune imperfezioni nel gameplay e un level design non particolarmente ricercato fanno emergere tutta la natura di un progetto dall'orientamento fortemente sperimentale, quasi indipendente se non fosse per il blasone dei nomi coinvolti.

Game Freak ci ha stupito con Tembo, ma più per lo stile che per la sua effettiva qualità pad alla mano

Pronto all'azione

Tutto ruota attorno alla liberazione di Shell City, invasa dall'esercito dei Phantom che oltre a uomini equipaggiati di tutto punto schiera tra le sue file una discreta varietà di mezzi pesanti e tecnologicamente all'avanguardia.

Elefante da battaglia
Elefante da battaglia

Le forze dell'ordine locali non riescono a fermare l'invasione e vedono la città cadere nella morsa di fiamme e distruzione, fino a che il colonnello dell'esercito non decide di richiamare in servizio uno degli eroi di guerra più decorati, Tembo appunto, mentre se la spassava in ritiro sull'isola di Zanneland. Senza eccessiva sorpresa, questo preludio presentato in una serie di immagini statiche non si evolverà in una vera a propria trama, ma rimarrà solamente un incipit per introdurre il protagonista e il mondo di gioco, lasciando al gameplay il compito più importante di catturare l'attenzione del giocatore. Bandana rossa, pittura sul muso, proboscide carica d'acqua e cinturone pieno di burro d'arachidi: ecco che l'elefante guerriero è pronto a liberare la città dagli invasori, in una sequenza di livelli ambientati in location differenti dalla struttura vecchia scuola. Senza armi o power up di alcun tipo, Tembo punta tutto sulla forza fisica esattamente come si addice a un animale di quella stazza: salta, scatta, travolge i nemici, sfonda muri e veicoli lasciando dietro di sé solamente polvere e rottami. Nelle quattro ore di gioco necessarie per portarlo a termine, saltare da una piattaforma all'altra diverte e soddisfa, costringe a rimanere concentrati, ad imparare i pattern dei nemici più resistenti e soprattutto a studiare attentamente alcuni passaggi ed evitare di esaurire anzitempo le vite a disposizione. Queste aumentano raccogliendo le arachidi sparse per i livelli, ma grazie alla difficoltà crescente tenderanno a scendere piuttosto in fretta negli scenari più avanzati. Qui i nemici si fanno più ostici e resistenti, aumentano in numero e inoltre andremo in contro a situazioni sempre più frequenti di "trial and error" che deviano piuttosto rapidamente nella frustrazione, a causa di scelte di level design non felicissime che costringono a rifare più e più volte gli stessi passaggi pur di liberare quell'ultimo ostaggio che manca alla conta o uccidere tutti gli invasori. Entrambi i requisiti sono infatti necessari per completare il livello al 100%, con il secondo vincolante per il proseguo dell'avventura, escamotage questo che ci ha costretto più volte a rigiocare nuovamente livelli già completati per annientare abbastanza nemici da permetterci di sbloccare gli stage successivi.

Trofei PlayStation 4

Tembo The Badass Elephant premia il giocatore con 15 trofei, dei quali uno d'oro, uno d'argento e i restanti di bronzo. Si parte dai più semplici come terminare l'addestramento o salvare tutti i civili di un livello, a quelli più lunghi e impegnativi che richiedono di completare più volte i livelli per accumulare 99 barattoli di burro d'arachidi o annientare tutti i nemici presenti nel gioco.

Elementare, Tembo

Pad alla mano, la sensazione di essere al comando di un animale sgraziato, impacciato e pesante è resa ottimamente dall'inerzia nei cambi di direzione, mai troppo fluidi e repentini, lasciando al giocatore l'obbligo di prendere la mano con le tempistiche e la risposta del pachiderma prima di cimentarsi in folli speedrun per portare a termine il livello nel più breve tempo possibile. Il ritmo infatti è sicuramente uno dei pregi maggiori del titolo sviluppato dai ragazzi di Game Freak, che sono riusciti a mantenere sempre l'azione serrata e travolgente, trasformando ogni livello in una folle corsa da sinistra verso destra come comandato dalla più salda tradizione del genere.

Elefante da battaglia

Tuttavia oltre all'eliminazione dei nemici e alla ricerca dei cittadini da salvare, una volta portati a termini i primi livelli ci si accorge che Tembo ha il fiato dannatamente corto, meccaniche di gioco e level design perfetti per uno sprint ma insostenibili sul lungo termine. Oltre a salti e scivolate conditi da boss non sempre riusciti, Tembo The Badass Elephant non ha niente di realmente personale da offrire, riducendosi a un titolo sì divertente, ma interessante più per il suo comparto tecnico che per il reale valore ludico. La produzione nipponica manca di quel guizzo creativo e di quella personalità nel game design tali da farne qualcosa di più di un buon titolo. Ha il sapore di un compitino utile a distrarsi dall'immenso mondo dei Pokémon che da tanti anni ha fagocitato la software house, che proprio per questo avrebbe potuto osare di più, proponendo un approccio fresco e meccaniche meno superficiali. Tutto fumo e niente arrosto dunque? Non proprio visto che comunque Tembo si lascia giocare e riesce a divertire, cattura con quella sua grafica cartoon in cel shading super colorata e ci ha fatto innamorare del goffo protagonista fin dal primo incontro. Peccato solamente per alcune ambientazioni troppo scialbe, così come la colonna sonora dozzinale e alla lunga ripetitiva. Tutto ciò non fa altro che aumentare le recriminazioni su quello che con qualche idea originale avrebbe davvero potuto aspirare a risultati migliori, guadagnandosi i riflettori per la gioia di SEGA e dei videogiocatori.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (9)
7.4
Il tuo voto

Game Freak e SEGA hanno provato a portare su console un platform bidimensionale capace di rivaleggiare con i giganti del genere, ma l'intento è purtroppo fallito. Le idee alla base di Tembo The Badass Elephant sono tanto buone quanto banali e inflazionate. Nonostante vi sia un ottimo ritmo nello scandire sezioni frenetiche con altre più ragionate e impegnative, il titolo manca di quel guizzo creativo capace di lasciare il giocatore appagato e gratificato una volta finita l'avventura. Un gioco divertente che però difficilmente riprenderete in mano una volta portato a termine nonostante lo stile grafico cartoon pienamente indovinato e l'indiscusso carisma del paffuto elefante soldato.

PRO

  • Divertente e impegnativo
  • Personaggio carismatico
  • Ottimo stile grafico

CONTRO

  • Molto breve
  • Nessuna meccanica realmente nuova