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Un livello dopo l'altro

Abiamo giocato l'RPG gacha di Gamevil che sta spopolando in tutto il mondo

RECENSIONE di Christian Colli   —   18/08/2015
Un livello dopo l'altro

Tra i tantissimi "gacha" disponibili per sistemi mobile, Dragon Blaze (Chapter 2, com'è sottotitolato ora dopo l'ultimo, importante aggiornamento) è quello che negli ultimi tempi sta riscuotendo più successo. Uscito in Corea lo scorso anno e localizzato da qualche mese anche in lingua italiana, il titolo sviluppato da FLINT per Gamevil si distingue subito da tutti gli altri per l'incantevole veste grafica, che ricorda le opere targate Vanillaware come Dragon's Crown e Odin Sphere. Gli sprite e gli scenari sono dettagliati e colorati, animati più che bene, e si muovono con fluidità tra saette, esplosioni, tornado e altri incantesimi offensivi e curativi. Dragon Blaze, in fondo, è un RPG in cui il protagonista - cioè noi, neanche a dirlo - è incaricato di fermare Diademorte e il suo esercito prima che invadano e distruggano il regno di re Gram. La storia è piuttosto semplice, anche se tenta qualche maldestro colpo di scena, e raccontata attraverso dialoghi abbastanza noiosi ma, una volta tanto, completamente in italiano. La traduzione lascia un po' a desiderare, ma è tutt'altro che incomprensibile e si tratta di uno sforzo che merita certamente più elogi che critiche.

Dragon Blaze è un RPG gratuito e bellissimo da vedere, ma anche molto superficiale e ripetitivo

Grinda, e non fermarti mai

Scelto il nostro alter ego tra cinque classi diverse che rispettano i canoni classici dei giochi di ruolo (guerriero, mago, sacerdote, arciere e bandito), Dragon Blaze ci catapulta in un lunghissimo tutorial che spiega praticamente ogni feature del gioco e ogni sottigliezza del gameplay. La differenza tra le classi è marginale, e cambia essenzialmente il sesso e la forma dello sprite, oltre alle tre abilità principali che il giocatore può utilizzare in combattimento solo quando non sono in ricarica.

Un livello dopo l'altro
Un livello dopo l'altro

La progressione è piuttosto lineare, suddivisa in "dungeon" accessibili dalla mappa principale, a loro volta divisi in vari stage che il nostro gruppo esplorerà automaticamente, affrontando i tre o quattro gruppi di nemici che ci sbarrano il passo. Ogni esplorazione consuma le "scarpe", la valuta che sostanzialmente determina il tempo che possiamo dedicare al gioco, ma che Dragon Blaze elargisce generosamente ogni giorno, semplicemente quando ci colleghiamo o completiamo delle piccole missioni quotidiane: è rarissimo restare a secco di scarpe, così come abbondano i biglietti per partecipare ai "raid", boss giganteschi che è possibile affrontare più e più volte, magari insieme ad altri tre amici, nella speranza di vincere qualche bell'arma o pezzo di equipaggiamento. Le uniche valute distribuite meno generosamente sono le monete e i rubini: le prime servono a pagare alcune meccaniche, come le fusioni di oggetti e di personaggi che vi spiegheremo tra poco, mentre i rubini rappresentano la valuta cui ruotano intorno le microtransazioni. Quest'ultime non sono assolutamente invasive, se non per i pop-up che le pubblicizzano a ogni accesso, e servono più che altro a comprare dei bonus temporanei, qualche costume, pozioni e "biglietti alleati". La composizione del gruppo, infatti, è in un certo senso il cuore del gameplay di Dragon Blaze, nonché l'unica, vera componente strategica del gioco. Ci sono decine e decine di personaggi che il giocatore può reclutare alla fine degli stage o che può sbloccare, con un po' di fortuna, quando riceve o acquista i biglietti casuali. Ogni potenziale alleato possiede abilità specifiche di attacco e di difesa, e la sua efficacia si basa sul rango che lo contraddistingue, che va da C a SSS. Una volta completata la campagna a difficoltà normale, e poi ai livelli di difficoltà superiori, e raggiunto quindi il level cap, Dragon Blaze diventa una pressoché infinita ricerca del party perfetto: il giocatore può fondere due alleati dello stesso rango per ottenerne uno nuovo di rango superiore, e potenziare ulteriormente i suoi alleati preferiti, magari consumando gli alleati e le armi che non usa più. Si tratta di un processo stratificato e verticale che a un certo punto richiede una quantità esorbitante di denaro virtuale, anche se basta portare pazienza e procedere a poco a poco.

Un livello dopo l'altro

Nel mentre, il gioco offre non pochi contenuti extra, nella forma di arene per il PvP, di labirinti in cui affrontare le missioni a mo' di modalità "sopravvivenza" e di attività sociali costruite intorno a un interessante ecosistema di gilde e di canali di chat. Da questo punto di vista, Dragon Blaze è indubbiamente il RPG "gacha" più completo e stratificato che ci sia capitato di giocare, peccato che si appoggi a un gameplay sostanzialmente automatico in cui raramente è necessario intervenire in prima persona: la maggior parte degli stage, anche quelli di livello superiore al nostro, si può giocare senza neanche guardare il display, col nostro gruppo che falcia i nemici automaticamente, impiegando le abilità non appena sono cariche. I giocatori più attenti scopriranno che durante certi combattimenti, per esempio contro i giganteschi boss dei raid, intervenire attivamente sulle abilità o sul consumo delle pozioni - magari per stordire il nemico prima che si curi - può fare la differenza, ma è raro che ciò si verifichi nei normali livelli di gioco, che presto o tardi vengono a noia e non riescono a stimolare più il giocatore neppure con la promessa di nuovi bottini.

Conclusioni

Versione testata Android (2.0.1)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.2
Lettori (1)
9.3
Il tuo voto

Completare la campagna di Dragon Blaze è una passeggiata e il gioco, visivamente incantevole, garantisce qualche ora spensierata in compagnia di un RPG leggero e discretamente assuefacente. Per immergersi completamente nei contenuti "endgame" e approfondire il lato collezionistico, però, è necessaria davvero molta pazienza, anche se il gioco è sorprendentemente generoso e non si sente quasi per nulla la necessità di ricorrere al portafoglio. Peccato che la profondità della parte ruolistica sia fortemente sacrificata all'automatismo tipico di tante produzioni mobile.

PRO

  • Graficamente splendido
  • Non si sente il bisogno di fare acquisti in-app
  • Tantissime funzioni e modalità di gioco

CONTRO

  • Fortemente ripetitivo
  • La crescita e la ricerca degli alleati è lunga e frustrante
  • Sistema di combattimento superficiale e automatico