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E se Hotline Miami finisse nel Selvaggio West?

Ink Staind Games esordisce su Steam con un top dawn shooter ricco di sfida e dalla grafica accattivante

RECENSIONE di Davide Spotti   —   10/12/2015

Proviamo a prendere un film western di culto come Il Bello, il Brutto e il Cattivo e ad amalgamare quell'atmosfera con le meccaniche di Hotline Miami. Arricchiamo il composto con una colonna sonora che accomuna musica contemporanea e tonalità esotiche dal sapore messicano e decoriamo il tutto con un comparto grafico che pare ispirarsi ai classici fumetti di Tex Willer. Cosa potrebbe mai venirne fuori? È presto detto: 12 Is Better Than 6. Quello che a prima vista potrebbe sembrare un improbabile proverbio messicano coniato ai tempi dei cercatori d'oro è invece il videogioco d'esordio del team indipendente Ink Staind Games. Come avrete intuito stiamo parlando di un arcigno shooter con visuale dall'alto e meccaniche di infiltrazione stealth contraddistinte da un livello di sfida elevato. Il progetto è stato finanziato attraverso la piattaforma Kickstarter e si è fatto apprezzare dalla community di Steam, al punto da essere stato approvato su Greenlight in soli quattro giorni.

Sombreri a parte, 12 Is Better Than 6 è quasi identico a Hotline Miami

Omaggio al genere Western

Ci troviamo nel 1873 e un fuggitivo sta cercando di attraversare il deserto che divide il Messico dal Texas. Il Messicano - così viene genericamente definito il misterioso protagonista - ha perso quasi completamente la memoria, ricorda soltanto gli ultimi cinque anni della sua vita, spesi per lo più a spaccarsi la schiena in una miniera e a veder morire dei disperati. Non ci sono altre immagini nella sua mente, l'unica idea che si fa strada è quella di riuscire ad arrivare molto lontano e provare a rifarsi una nuova vita, se non fosse per i cacciatori di taglie che gli danno ostinatamente la caccia.

E se Hotline Miami finisse nel Selvaggio West?
E se Hotline Miami finisse nel Selvaggio West?

E proprio dalle sintetiche vicende iniziali viene data una spiegazione al singolare titolo di quest'opera. Molto prosaicamente: è più vantaggioso farsi giudicare da una giuria di dodici persone a causa dei crimini commessi, piuttosto che essere trasportati da altre sei persone all'interno di una cassa da morto. Il Messicano preferirà quindi uccidere chi lo ostacola e rischiare di finire dietro le sbarre per le sue azioni, piuttosto che essere brutalmente assassinato da altri criminali e riposare anzitempo tre metri sotto terra. E poco importa se in Texas, dove il Messicano è diretto, vige la pena di morte per il reato di omicidio all'incirca dal 1820. Dopotutto questo è un top dawn shooter, mica un trattato di storia penitenziaria! Ecco allora che il giocatore può prepararsi ad affilare con cura il coltello, imbracciare revolver e doppietta, riempire le tasche di dinamite e partire con grande spirito d'avventura attraverso i quattro atti che serviranno a ricostruire il torbido passato del protagonista, a eliminare i suoi più acerrimi nemici e a incontrare l'agognata pace dei sensi. Ciò che ci ha colpito di più è stata la realizzazione artistica dei livelli. Il gioco è infatti stato interamente disegnato a mano, lo sfondo bianco risalta i contorni in blu degli oggetti, dai cappelli dei personaggi ai dettagli di cavalli ed edifici. Sembra proprio di trovarsi all'interno di un fumetto ispirato all'iconografia Western e sorretto da citazioni di stampo cinematografico. Una delle principali fonti è per l'appunto "Il Bello, il Brutto e il Cattivo", film storico e tra i più apprezzati nella carriera di Clint Eastwood. Non a caso il protagonista di questa avventura presenta caratteristiche in comune con Tuco, universalmente ricordato come il Brutto. Ma non bisogna dimenticare nemmeno l'incalzante colonna sonora, che ha ben poco da invidiare alle tonalità martellanti del cugino maggiore Hotline Miami. Il materiale è stato realizzato in collaborazione con il musicista Ivan Rechetnev e mescola in modo molto interessante alcune tracce rock dal sapore contemporaneo ad altre melodie chiaramente influenzate sia dal panorama western che dalla tradizione messicana.

Coltello o revolver?

Durante le scorribande nei panni del Messicano si può ottenere accesso ad una discreta quantità di armi. Si parte con il classico revolver con caricatore a tamburo ma si possono raccogliere dai corpi dei nemici caduti i famosi Winchester, i fucili a canne mozze e anche dei candelotti di dinamite. Peraltro, visto l'elevato livello di difficoltà, sarà consigliabile sfruttare a dovere il coltello e uccidere silenziosamente quanti più nemici possibile, ma in certi casi sarà anche consentito muoversi dal punto di ingresso al punto di estrazione senza toccare alcuna arma e tagliare nessuna gola. L'intelligenza artificiale è particolarmente reattiva, pertanto sarà sufficiente compiere un errore di valutazione per essere accerchiati da più lati e non avere via di scampo, anche perché esattamente come avviene in Hotline Miami la partita finisce già dopo aver subito un singolo colpo.

E se Hotline Miami finisse nel Selvaggio West?
E se Hotline Miami finisse nel Selvaggio West?

Partendo dal presupposto che le meccaniche di gioco replicano quasi per intero quelle del titolo ideato da Jonatan Soderstrom, è possibile identificare anche qualche caratteristica del tutto esclusiva, nello specifico il sistema di caricamento delle armi da fuoco. Sia i revolver che i fucili devono essere ricaricati manualmente, con un'interazione che consiste nella pressione contemporanea di tre tasti. Di conseguenza ogni singolo colpo può essere fatto partire solo dopo aver premuto un doppio trigger: il pulsante destro del mouse è utile a prendere la mira, mentre il pulsante sinistro va premuto ad ogni nuovo sparo. Tali fattori contribuiscono ad aumentare il livello di difficoltà insito nel gioco e richiedono al contempo pianificazione e una buona dose di strategia circa l'ordine dei nemici da abbattere e la direzione da intraprendere. E sebbene le prime mappe offrano un percorso un po' più costretto e obbligato, proseguendo nella storia si avrà occasione di spaziare, scegliere più strade alternative o provare strategie opposte. Peraltro il sistema di ricarica, pur essendo una componente originale, non è esente da alcuni difetti. In primo luogo la pressione dei pulsanti R, M e B della tastiera, che può provocare più di un grattacapo nelle situazioni frenetiche. Ma è soprattutto il campo di visuale ad averci lasciato qualche punto interrogativo. Premendo il pulsante shift è infatti possibile muoversi verso le zone più avanzate dello scenario e controllare se ci siano nemici o quali siano i loro movimenti. Questa funzione garantisce di ingaggiare scontri a fuoco dalla lunga distanza con un minor rischio di essere silurati a vista, ma il fatto di non poter muovere a piacimento il proprio personaggio, quando quest'ultimo si trova all'esterno della visuale, rappresenta un handicap di non poco conto. Capita così di collocarsi in prossimità di un carro o di una roccia, di spostare la visuale in avanti ma non potersi muovere dalla copertura senza alternare di continuo le due inquadrature, con la conseguenza che l'individuazione dei nemici si farà sempre più complicata o accadrà di perderli di vista per poi ritrovarseli subito addosso. In questi casi si deve andare un po' a tentativi, fino a quando non si avrà un'idea un po' più precisa di tutto l'ambiente circostante, e l'operazione potrebbe non essere esente da frustrazioni. La composizione delle mappe invece non ci è affatto dispiaciuta, dal momento che sussistono una discreta varietà di situazioni e di oggetti sufficienti a garantire più approcci.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7 -4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 970
  • Sistema operativo Windows 10 Pro

Requisiti minimi

  • Processore Intel Pentium 2.9 Ghz
  • 2048 MB di RAM 
  • Scheda video con 512MB di Ram 
  • 300 MB di spazio libero su disco

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 7.99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (4)
5.3
Il tuo voto

Se avete adorato Hotline Miami e siete appassionati delle sfide, 12 Is Better Than 6 è proprio quello che fa per voi e può rivelarsi un'esperienza molto gradevole, sebbene non manchino alcuni dettagli che avrebbero meritato ulteriori cure. La buona fluidità di gioco sostiene in modo efficace sia l'approccio votato all'azione che l'interpretazione stealth, ciò nondimeno va tenuto presente anche che l'esperienza non possiede evoluzioni e ogni meccanica si ripete senza soluzione di continuità per l'intera durata della storia.

PRO

  • Stile grafico accattivante
  • Mix di sparatorie e azione stealth
  • Ottima colonna sonora
  • Discreta varietà nella struttura delle mappe

CONTRO

  • Alcuni problemi nell'individuazione dei nemici sulla mappa
  • Il sistema di ricarica delle armi è macchinoso